Venerdì pomeriggio il funerale di Elia Fiorio, morto per un malore a Maiorca

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Arriveranno venerdì in tarda mattinata all’aeroporto Marco Polo di Venezia le ceneri di Elia Fiorio, il commesso 24enne di Pianezze (ma originario di Nove) morto a Maiorca, nelle isole Baleari, martedì 30 agosto per un malore improvviso.

I familiari – il padre Angelo, la mamma Stefania e la sorella Marta – si son visti costretti a optare per la cremazione della salma nell’isola spagnola al fine di accelerare le procedure burocratiche di rimpatrio del loro caro.
Distrutti dal dolore che non li abbandona da otto giorni, vogliono raccogliersi attorno ad Elia per salutarlo per un’ultima volta: il funerale si terrà nel pomeriggio del 9 settembre alle 16,30, nella chiesa arcipretale di Nove. La veglia di preghiera è in programma invece domani sera alle 19 nella chiesa di Pianezze. I resti dello sfortunato giovane riposeranno poi nei cimitero di Nove.

In tanti si apprestano a dargli l’ultimo saluto: insieme alla sua famiglia, i nonni, gli zii, la fidanzata Anna, i tanti amici, in particolare quelli della squadra di Baskin di Nove, i colleghi (che erano anche cari amici) con cui condivideva il lavoro nel supermercato Coop di Sarcedo. Tutti non si danno pace per una morte così improvvisa e inspiegabile, dato che Elia Fiorio era in salute, si allenava due volte alla settimana e aveva superato le visite sportive per gareggiare nella squadra di baskin di Nove, a cui partecipava fin dall’inizio nel 2015.
Sulla salma a Maiorca le autorità sanitarie ispaniche hanno effettuato l’autopsia: le forze dell’ordine sono convinti si tratti di una morte per cause naturali. Da parecchie ore Elia lamentava un impegnativo mal di testa, lo aveva raccontato anche il giorno precedente ai colleghi di lavoro con cui si era messaggiato. Un dolore  che l’aveva convinto a rimanere in camera a riposare mentre i due amici con cui era in vacanza erano andati al mare. Al rientro in appartamento, la drammatica scoperta: Elia era esanime sul letto e i soccorsi sono stati inutili.
I genitori sono volati a Maiorca appena saputa la notizia. Sugli esiti dell’autopsia, non sono ancora emersi dettagli, ma i familiari chiedono di sapere cosa possa aver causato la morte del ventiquattrenne.

Se n’è andato velocemente Elia, “come quando andava verso canestro con il suo passo veloce, e poi, per fregare l’avversario, sceglieva di andare dal pivot, nel canestro laterale” hanno commentato i suoi compagni della squadra 6 Cesti Baskin Nove. Era sempre disponibile, dentro e fuori dal campo e con tutti, Elia: “In un uno sport che fa dell’inclusione il suo punto di forza – ha commentato la società su Facebook – tu avevi colpito nel segno col tuo modo di fare, apprezzato da atleti, genitori, allenatori e dirigenti. Allo stesso tempo però avevi capito che il Baskin era uno sport vero e proprio e in quanto tale aveva bisogno di impegno e costanza. Eri uno dei primi ad arrivare ad allenamento e durante gli allenamenti/partite ti arrabbiavi se qualcosa non ti riusciva perché ci tenevi. Ci tenevi a fare bene per te, ma soprattutto per la squadra. Squadra a cui volevi bene e che ti voleva bene, in ogni suo componente che oggi ti ricorda con affetto e che da ora in poi giocherà in tuo onore. Ci manchi già tantissimo, caro Elia, e la famiglia del Baskin 6 Cesti ti porterà sempre nel cuore”.
“Saremo presenti in divisa e su richiesta della famiglia lo ricorderemo durante la cerimonia funebre”, spiega il compagno di squadra Dario Scanagatta.