Più che un voto, una resa dei conti: Pavan cerca il bis, ma la poltrona…è per cinque

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Manca meno di una settimana alle elezioni amministrative, e il quadro relativo a Bassano del Grappa rappresenta in tutta la sua complessità un mondo politico frammentato e in evoluzione. In totale saranno cinque i candidati che si contenderanno lo scranno più elevato di Palazzo del Monte: oltre trecento i candidati consiglieri, un piccolo esercito contro la paura dell’astensionismo.

Come conseguenza delle turbolente vicende degli ultimi anni, il centrodestra si presenterà diviso. La sindaca uscente, Elena Pavan, punta alla riconferma. L’avvocato 45enne, espulsa dalla Lega, ha ottenuto il sostegno di una coalizione composta da tre liste: Fratelli d’Italia, Coraggio Italia-Forza Bassano e la civica Pavan sindaco. Ad opporsi alla prima cittadina più determinato che mai il leghista Nicola Finco. Il 41enne, vicepresidente del Consiglio regionale, ha ottenuto l’appoggio di cinque liste: Lega, Forza Italia, Dc-Popolari per Bassano, Noi moderati e la civica Finco sindaco.

Se il centrodestra bassanese è diviso, il centrosinistra non si risparmia. Roberto Campagnolo, 57enne attuale consigliere comunale di minoranza, ha radunato una coalizione che ingloba i principali partiti d’opposizione nazionale: Pd, M5s, Più Europa, Bassano Passione Comune, Bassano per tutti ed Europa Verde. A complicare i piani di Campagnolo si pone Gianni Zen. 66 anni, ex preside e deputato, che correrà in solitaria, con il sostegno della sola lista civica È il momento. Solitario ma volto noto: Zen potrebbe beneficiare della popolarità acquisita in qualità di preside del liceo Brocchi, che gli consentirebbe di mirare al pacchetto voti dello sfidante Campagnolo.

A completare il novero dei candidati sindaco a Bassano del Grappa è Roberto Marin. 58 anni, ragioniere commercialista, Marin si candida con il supporto di Impegno per Bassano e Azione Bassano: “Con amarezza – ha dichiarato a ‘Il Giornale di Vicenza’ – devo dire che il centrodestra bassanese non esiste più da tempo: dal 2009 una parte del centrodestra ha fatto perdere lo stesso centrodestra”. E aggiunge: “Noi vogliamo fare la differenza, con concretezza, coerenza e trasparenza”. Insomma, quella di Marin si presenta come un’ulteriore sfida interna al centrodestra bassanese.

E mentre le polemiche degli ultimi giorni fluttuano tra i temi legati alla sanità e gli affondi in particolare del M5S all’indirizzo della sindaca uscente sulla questione del tribunale chiuso da ormai due anni, il conto alla rovescia di una campagna elettorale a dir poco rovente segna ormai il suo punto d’arrivo. Ma per una campagna che finisce – a prescindere da chi indosserà la fascia dal 10 giugno prossimo – c’è una ricostruzione “post bellica “di una politica mai così divisa specie a destra, che dovrà trovare spazio tra le priorità in agenda.

 

Gabriele Silvestri