Rapine, furti e progettavano un sequestro di persona: sgominata banda di romeni

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L’hanno chiamata “Operazione Seven Gold” ed è stata presentata nei dettagli stamattina nella caserma dei carabinieri di Bassano del Grappa: è un’attività di militari dell’Arma, coordinati dal comandante Adriano Fabio Castellari, che ha consentito di smantellare una organizzatissima banda criminale, un’associazione a delinquere composta tutta da persone di nazionalità rumena, dedita a rapine, furti e che stava per cimentarsi in un sequestro di persona.

L’indagine, particolarmente articolata, è durata un anno e ha portato in carcere – al San Vittore di Milano, a Monza e a Vicenza – la scorsa settimana cinque soggetti, mentre altri sei sono stati denunciati in quanto ritenuti collaboratori, quindi responsabili in concorso. Decine le perquisizioni effettuate, che hanno permesso di recuperare centinaia di capi di abbigliamento e accessori di lusso per svariate migliaia di euro. Durante l’operazione i carabinieri bassanesi hanno anche sventato un tentativo di sequestro di persona a scopo di rapina, ai danni di un facoltoso imprenditore milanese.

Il nome dell’operazione scaturisce da quello di un’azienda di Nove vittima, nel novembre 2015, di un furto aggravato in via Segavecchia: la Seven Gold appunto, attiva nel commercio di capi di abbigliamento. Furono allora rubati migliaia di capi di lusso per un controvalore al dettaglio di un milione di euro circa. Le prime indagini del Nucleo Operativo e Radiomobile dei carabinieri di Bassano, a cui vengono affidati i reati di maggiore gravità, non portarono nell’immediato a grandi risultati: quello che emergeva era infatti il disegno criminale di una banda organizzatissima, che sapeva benissimo dove e come colpire. Il materiale raccolto dai carabinieri in quella occasione divenne però importante a seguito di un secondo evento, di una gravità senza precedenti negli ultimi anni nel territorio: nel dicembre 2017 due dipendenti, sotto minaccia di armi da fuoco, furono catturati, legati e rinchiusi in uno stanzino mentre i malviventi facevano razzia all’interno dell’azienda.

La minuziosa analisi di contesto, partendo dal luogo del delitto ed allargando sempre più la zona di operazioni, ha portato in quella occasione i militari dell’Arma ad esaminare oltre cento sistemi di videosorveglianza, consentendo così rintracciare i veicoli utilizzati per il crimine. I carabinieri capiscono così che la violenta banda entrata in azione a Nove proviene dall’hinterland milanese: per la loro individuazione precisa viene inviato in Lombardia un team dei migliori investigatori, che riescono a scovare sia le identità che i dettagli delle loro azioni criminali.

La storia però non finisce qui e gli elementi riscontrati, già di per sé sufficienti per richiedere l’emissione di idonee misure cautelari al publbico ministero della Procura di Vicenza, Claudia Brunino, si arricchiscono improvvisamente di un altro evento: i militari capiscono che la banda sta pianificando il sequestro di un facoltoso imprenditore dell’hinterland milanese, allo scopo di rapinare la sua attività commerciale e la sua abitazione.

L’estrema pericolosità dei soggetti ha imposto quindi ai carabinieri di monitorare da vicino la potenziale vittima: i malviventi erano riusciti infatti ad installare un apparato Gps sotto l’autovettura dell’uomo, segno di una non comune abilità criminale, nonché della determinazione a colpire. L’autorità giudiziaria ha emesso quindi in brevissimo tempo i provvedimenti cautelari a carico della banda, eseguiti la mattina del 6 dicembre, sventando così il sequestro dell’imprenditore lombardo.

A finire in galera, sono quattro romeni con dimora a Milano – Stefan Sandel 38 anni e capo della banda, Cristi Adrian Cazacu di 28, Sorin Alexandru Tanase 38 anni e Eduard-Danut Danko di 29 – nonchè il 28enne Valentin Tomoiaga, residente in Svizzera, a Sorengo. Altri sei connazionali, come detto, sono stati denunciati in stato di correità e viene data esecuzione a decine di perquisizioni che permettono di rinvenire centinaia di capi di lusso per un controvalore di svariate migliaia di euro: diversi capi sono riferiti alla rapina del dicembre 2017 a Nove, mentre la rimanente refurtiva sarà oggetto di ulteriori analisi per identificare da quali colpi provenga. Complessivamente sono stati oltre 30 gli uomini impiegati per l’imponente operazione, di cui 20 della sola compagnia Carabinieri di Bassano del Grappa.