Coppia di scassinatori armeggia intorno alla “casetta” dell’acqua. Doppio arresto

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Il dispositivo "visitato" da due ladri maldestri l'altra notte

Si aggiravano intorno alla casetta di distribuzione dell’acqua installata a Cusinati di Rosà, nel corso della notte di ieri, ma senza bottiglie vuote tra le mani. Semmai, i due soggetti sospetti contavano di riempire le proprie tasche di monete, dopo aver cercato di forzare il meccanismo del dispositivo installato tra via Piave e via Cavalieri di Vittorio Veneto, a due passi dalla chiesa locale dell’Immacolata di Lourdes e dalla Ss47 della Valsugana. Tutto questo, però, sotto gli occhi di un cittadino che si trovava in auto in un parcheggio vicino, osservando la scena, e che con senso civico ha poi allertato il 112.

Tempo di salire sulla “gazzella” d’ordinanza e una pattuglia di Carabinieri è giunta sul posto sorprendendo due uomini, un 33enne e un 43enne residenti nel Padovano, posti subito in stato di arresto – ma poi rilasciati a piede libero – con l’accusa di tentato furto aggravato. Si tratta di due cittadini italiani, che con termini “eleganti” il comando bassanese ha definito come “già censiti penalmente”. In altre parole, pregiudicati.

L’intervento tempestivo dei militari è avvenuto  alle 2 di notte di mercoledì 19 agosto, su segnalazione come sopra specificato di un automobilista. Al loro arrivo, gli operatori del 112 hanno colto sul fatto la coppia di ceffi con ancora in mano degli arnesi, mentre tentavano di allontanarsi alla chetichella, senza giustificato motivo. Curiosamente, oltre a un cacciavite, è stato recuperato anche un calzino da uomo, che i due probabilmente contavano di usare poi come “cassaforte” per il bottino che auspicavano di ottenere dopo aver manomesso lo sportello, missione rimasta comunque incompiuta. Il dispositivo è stato danneggiato, come evidenziato in seguito dai Carabinieri stessi.

Entrambi i pregiudicati, come già noti alle forze dell’ordine, sono stati arrestati e portati alla Compagnia Carabinieri di Bassano. Nel frattempo, l’azienda proprietaria della “casetta” ha sporto denuncia. Nel pomeriggio di ieri si è celebrata l’udienza – doppia – di convalida degli arresti, conclusa con il divieto di tornare in provincia di Vicenza per entrambi e il rinvio a giudizio futuro.

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