Estetista abusiva esercita in casa e con igiene scadente: le clienti lamentano effetti collaterali

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Si professava estetista esperta e qualificata, ricevendo clienti da tempo nel suo studio, ma in realtà ha sempre lavorato come abusiva, senza abilitazione professionale né alcun titolo di studio riconosciuto in Italia. Addirittura con l’aggravante di aver causato – questa almeno è l’ipotesi avanzata dai finanzieri di Bassano del Grappa – problemi di salute ad alcune donne alle quali aveva effettuato delle iniezioni di filler, un metodo per correggere gli inestetismi del viso come, ad esempio, le rughe dell’età.

A finire nella rete delle indagini delle Fiamme Gialle beriche è stata nei giorni scorsi una donna di origini e nazionalità rumene, la quale aveva adattato una stanza della propria abitazione a laboratorio di Vicenza, fattore questo che contribuisce a mettere in discussione la regolarità delle funzioni che svolgeva. In questi casi si parla in gergo di attività di lavoro clandestina: la protagonista delle vicenda emersa oggi è stata denunciata per esercizio abusivo della professione.

L’ispezione condotta dai finanzieri in loco ha portato al sequestro del laboratorio estetico e degli strumenti utilizzati, tra cui un lettino, luci e attrezzatura professionale. Attirava clienti tramite il passaparola, senza pubblicità di pubblico dominio appunto per evitare di esporsi, proponendo trattamenti di filler a base di lidocaina e acido ialuronico di sodio, sostanza utilizzata nel settore della medicina estetica. Tali trattamenti, secondo quanto approfondito dalla GdF, venivano effettuati in condizioni igieniche precarie e hanno causato effetti collaterali ad alcune delle clienti sentite dai finanzieri del Gruppo di Bassano.

Durante il controllo, sono state rinvenute fiale e siringhe precaricate contenenti acido ialuronico di sodio e lidocaina cloridrato, insieme ad altra attrezzatura e un’agenda con i dettagli delle numerose clienti, prova dell’attività economica non dichiarata. I prodotti di medicina cosmetica e le siringhe sono state sottoposte a sequestro probatorio. Inoltre, in aggiunta alla denuncia sopra menzionata, all’estetista abusiva è stata notificata una sanzione amministrativa per un massimo di circa 3.600 euro. Secondo il report dei finanzieri che si sono occupati della vicenda, oltre al grave pregiudizio economico patito nel mercato di settore da estetiste che operano nella piena legalità, l’attività abusiva della donna comportava seri rischi per la salute altrui, come da riscontri raccolti nelle testimonianze.

In ragione delle indagini ancora in corso e in attesa del giudizio futuro nominativo e dati sensibili della cittadina straniera sono per il momento mantenuti sotto riserbo da parte del comando di Guardia di Finanza.