Operaio infedele ruba oro in azienda per un milione di euro in vent’anni: denunciato

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...

Oro sottratto in azienda per oltre un milione di euro. Sarebbe questa l’incredibile azione messa in atto a Cassola da un dipendente infedele di una ditta orafa nel corso dei vent’anni, a detta del titolare. L’uomo è stato ora denunciato dai carabinieri. L’azienda vittima del furto continuato nel tempo è la Dibi Spa di via Grande 89, che produce catene in oro e in argento. Il titolare, Giovanni Maria Bizzotto, aveva notato diversi ammanchi nel tempo: secondo quanto ha raccontato ai carabinieri, negli ultimi vent’anni avrebbe perso metallo prezioso per oltre un milione di euro.

I suoi primi sospetti erano ricaduti sui macchinari, pensando ad una lavorazione non efficiente dell’oro che portava a perderne parte durante i processi produttivi: per tali motivi aveva recentemente provveduto ad una corposa riorganizzazione tecnica, con un costoso intervento di acquisto e ristrutturazione.

Tuttavia, persistendo gli ammanchi, nel luglio 2018 il titolare ha deciso di rivolgersi ai carabinieri, manifestando la sua difficoltà e chiedendo aiuto, arrivando a sospettare dei propri dipendenti. I militari dell’Arma hanno pertanto passato al setaccio l’impresa ed i suoi dipendenti, non individuando però dalla prima analisi soggetti con precedenti, pregiudizi o tendenze tali da poter indurre a sospettarne.

Si è passati quindi, con la collaborazione del titolare, ad un’approfondita attività di osservazione e monitoraggio, che si è conclusa con un intervento dei carabinieri a metà settembre: in tale occasione è stato bloccato un dipendente all’uscita dell’azienda, che nel corso di una perquisizione è stato trovato in possesso di un “lingottino” d’oro dal peso di circa 150 grammi.

La successiva perquisizione presso la sua abitazione ha consentito poi ai militari di trovare ulteriore oro per un controvalore di circa 80 mila euro, oltre ad una carabina calibro 22 alterata poiché provvista di silenziatore. Si è scoperto quindi che il dipendente, addetto alla fusione dell’oro, ne sottraeva una parte sostituendolo con dell’argento prelevato sempre dalla ditta. L’uomo è stato quindi denunciato per furto aggravato e per la detenzione di arma alterata.

“Rivolgetevi sempre alle forze dell’ordine per casi simili, evitando la tentazione della giustizia ‘fai da te’: nessuna situazione verrà sottovalutata” commenta il comandante della compagnia bassanese dei carabinieri, il capitano Adriano Fabio Castellari.