Uno stadio per l’addio a Michele Merlo, il cantante di 28 anni stroncato dalla leucemia

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A Bologna, città che lo aveva “adottato” negli ultimi tempi, la camera ardente per rivolgere a Michele Merlo un intimo saluto alla salma. A Rosà, il paese veneto dove il giovanissimo artista pieno di sogni solo in parte realizzati era cresciuto, la cerimonia solenne di addio con uno stadio ad aprire i cancelli per accogliere quante più persone possibili.

Si terrà venerdì pomeriggio, 18 giugno, a partire dalle 17, con ufficializzazione di data e modalità definitive delle esequie concordate proprio in queste ore dopo un incontro tra il sindaco rosatese Paolo Bordignon e il vicequestore di Bassano del Grappa, Elena Peruffo. Una grande chitarra fa da sfondo all’annuncio funebre apparso in queste ore, così come la musica ha fatto da sfondo all’esistenza dello sfortunato cantante morto prematuramente.

Le autorità locali e i responsabili dell’ordine pubblico si sono potuti confrontare mettendo sul piano più ipotesi – tra cui quella iniziale di zona Ca’ Minotto in Villa Marchiorello, poi scartata per la necessità di parcheggi e viabilità adeguati – dopo che la Procura di Bologna ha concesso ai familiari l’autorizzazione per la sepoltura. Il giovane musicista vicentino, in anni recenti rivelazione in tv con una prima partecipazione a X-Factor e dal 2017 tra i protagonisti di “Amici”, era spirato domenica 6 giugno all’ospedale Maggiore di Bologna. Stroncato da un’emorragia cerebrale, conseguenza di una leucemia fulminante. Sul corpo del ragazzo, 28 anni compiuti ai primi di marzo, è stato poi effettuato l’esame autoptico per la conferma. Da domani mattina alle (fino alle 16) sarà allestita la camera ardente per chi vorrà portare il proprio omaggio al Pantheon della Certosa di Bologna. Poi il feretro sarà in Veneto il giorno dopo, esposto presso in via Roma presso l’istituto di Santa Maria Ausiliatrice giovedì e venerdì mattina dalle 9 alle 11 e giovedì pomeriggio dalle 15 alle 18.

Per far luce sulle cause della morte di Michele, ma soprattutto sulla corretta applicazione dei protocolli di soccorso sanitario in occasione del primo contatto con il pronto soccorso di Vergato tre giorni prima, esiste un’inchiesta affidata ai pm bolognesi, oltre a un’indagine interna già conclusa dall’Ausl. Con l’ipotesi di reato di omicidio colposo, verso ignoti. Ora però il capitolo giudiziario va relegato alle aule di giustizia e messo da parte, convogliando i pensieri sulla cerimonia di suffragio all’artista, che ritroverà quei compaesani che aveva reso orgogliosi del proprio concittadino grazie alla sua carriera di cantante ancora sul trampolino di lancio.

Ad accoglierlo saranno in tanti, tra la gente comune di Rosà ad affiancare personaggi dello spettacolo venerdì prossimo, con lo stadio dedicato a Toni Zen – l’impianto sportivo si trova in via dei Santi – ad accogliere l’altare da cui verrà celebrato il rito, il feretro e una “platea” di sedie che ospiterà l’ultimo pubblico e gli applausi più profondo tributati a Michele, alias “Mike Bird” come nome d’arte giocando sulla sua identità anagrafica. I genitori Domenico e Katia hanno indicato l’associazione Ail, ente benefico che raccoglie fondi festinati alla lotta alle leucemie, per eventuali offerte in memoria e a nome del loro figlio.

L’ingresso dello stadio di Rosà