Muore carbonizzato nel tentativo di fuggire dall’auto in fiamme. Indagini in corso

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Nel riquadro la vittima, sullo sfondo l'area di parcheggio scenario della tragedia

Si sta per chiudere il fascicolo d’indagini intorno alla morte di Graziano Gheller, l’uomo vicentino residente a Tezze sul Brenta che ha trovato una morte atroce prima dell’alba di venerdì mattina scorso nell’area di sosta vicino al parco di Granella. Aveva compiuto 61 anni ed era originario di Bassano.

Aveva 61 anni, lavorava presso una delle scuole pubbliche del paese dove viveva, ed il suo corpo in parte carbonizzato è stato trovato a fianco della sua automobile, parcheggiata di fronte al centro anziani locale, punto di ritrovo diurno in quel momento deserto. A causare l’incendio all’interno dell’abitacolo, divenuto per Gheller una trappola mortale, sarebbe stata una sigaretta rimasta accesa.

Il corpo del collaboratore scolastico dell’Istituto Comprensivo San Francesco di Tezze sul Brenta, è stato rinvenuto in via dei Loss, in località Granella. Rimangono aperte più ipotesi riguardo all’origine del terribile quanto incredibile fatto di cronaca, ma le indagini sembrano tendere all’evento accidentale, scartando l’eventualità di un gesto deliberato. Le fiamme si sarebbero sviluppato nelle prime ore del mattino, intorno alle 5 e quindi prima dell’alba di venerdì 14 gennaio, con ancora l’oscurità a dominare.

Dopo una telefonata d’allarme inviata al 118 da una famiglia residente nella zona sono stati vani i tentativi di soccorrere il sessantenne, già morto nell’incendio che ha devastato la vettura di proprietà dello stesso Gheller, un’Alfa Romeo 147. Sul posto si sono precipitati i vigili del fuoco e anche i carabinieri della compagnia di Bassano del Grappa, trovandosi di fronte uno scenario raccapricciante prima di procedere rispettivamente allo spegnimento delle fiamme residue e ai rilievi necessari per aprire le indagini, seguite poi dalla raccolta di testimonianze utili.

Il corpo carbonizzato dell’uomo sarebbe stato trovato all’esterno dell’automobile, a pochi metri, probabile prova che il bidello era cosciente e aveva tentato la fuga dalla “gabbia di fuoco” che stava divorando dall’interno il veicolo. Forse si era addormentato sui sedili, con l’ultima sigaretta in mano, circostanza che si è rivelata per lui tragicamente fatale. Si attende in queste ore l’ufficializzazione della data delle esequie dell’uomo, che viveva solo in un appartamento in paese poco lontano dal parcheggio teatro del dramma e che lascia due figli adulti.