Morta per asfissia la madre 51enne sorpresa dal fumo in camera da letto mentre dormiva

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Nel corso del pomeriggio di mercoledì è stato reso noto il nome della donna morta ieri nella sua abitazione di Alte a Montecchio Maggiore, secondo quanto reso noto a causa delle esalazioni nocive collegate al fumo inalato. Scaturito, a sua volta, dall’incendio in camera da letto originatosi dal materasso in lattice. Wendy Altagracia Perez Vazquez è il nome completo della vittima, una 51enne con origini della Repubblica Dominicana ma qualche anno residente in Veneto, sposata con un vicentino e anche madre di una figlia adulta.

L’allarme è scattato alle 7 del mattino ma, probabilmente, il fumo nella stanza chiusa aveva iniziato a diffondersi già da ore nel corso della notte. La sfortunata centramericana sarebbe deceduta a seguito di asfissia, anche se per averne la certezza assoluta sarà necessario attendere sia i rilievi tecnici operati ieri dalle squadre dei vigili del fuoco intervenute in via Volta, ed eventuali riscontri medico legali in base alle disposizioni della Procura di Vicenza. Il marito è rimasto intossicato, in maniera definita lieve, ma sotto choc per la tragedia. Ieri è stato trasportato in pronto soccorso per accertamenti.

Secondo una prima ricostruzione abbozzata ieri mattina in seguito all’intervento di soccorso di pompieri, Suem 118 e forze dell’ordine, in attesa di conferme ufficiali, entrambi i coniugi si trovavano in casa ma in quei minuti stanze diverse. Wendy con ogni probabilità si stava  riposando, senza accorgersi del fumo che lentamente si stava diffondendo nella stanza da letto. Una volta percepito l’odore acre del fumo il marito Valter Dalla Vecchia ha raggiunto la convivente tentando di soccorrerla e chiedendo aiuto al 118. Purtroppo era già troppo tardi per lei, a causa dell’inalazione dei fumi tossici che le hanno irrimediabilmente invaso i polmoni, causandone la morte per asfissia.

Carabinieri e vigili del fuoco ieri in via Volta ad Alte Ceccato

Rimane da verificare l’origine dell’incendio poi domato in pochi minuti dai vigili del fuoco intervenuti nell’appartamento di Alte Ceccato. Il timore, come già avvenuti in altri episodi nel Vicentino con delle forti analogie alla disgrazia di ieri, consiste in una sigaretta accesa o comunque non del tutto spenta, riprendendo vigore sui tessuti infiammabili. Una trappola inconsapevole, lenta e silenziosa quanto subdola da cui Wendy non avrebbe potuto sottrarsi una volta assopitasi. Al momento non si può in ogni caso escludere l’ipotesi secondaria di un corto circuito o di un terzo fattore accidentale.