Una famiglia e una scuola piangono Bea, 14enne-simbolo. Per tutti “una forza della natura”

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E’ un vuoto dentro la perdita di una bambina di soli 14 anni, in qualsiasi caso e contesto, un’infinita tristezza. Che tocca non solo una cerchia familiare e magari una comunità locale, ma che trascende i confini territoriali venendo a conoscenza che a volare in cielo, sabato mattina da Bassano del Grappa, la sua città, è stata la piccola grande Beatrice Berti. Per chi conosceva già prima di oggi la sua storia.

Una ragazzina vicentina con disabilità che insieme hai genitori, nonostante la tenerissima età, ha portato avanti un fronte di civiltà sulla linea sottile tra battaglia e testimonianza, proprio per “sciogliere” del tutto quei confini costituiti sul piano concreto dalle barriere architettoniche. A strapparla alla vita prematuramente e all’affetto di tanti è stata una crisi respiratoria letale, nonostante il prodigarsi dei medici per salvarla.

Beatrice in questi anni recenti era diventato ben più di un simbolo: una “paladina” come giustamente l’ha definita anche il Corriere del Veneto, che ha reso noto due giorni fa il precipitare della situazione di salute della 14enne, fino alla morte improvvisa. Innumerevoli le dimostrazioni di affetto che stanno giungendo in queste ore di dolore ai familiari nella casa di Ca’ Baroncello, in particolare a Valentina e Andrea, mamma e papà, custodi per sempre del messaggio portato dalla figlia e di cui loro in prima linea si sono fatti portatori. Non di un “handicap”, termine accantonato rispetto al passato recente, ma della necessità di rimuovere ogni ostacolo (fisico e non) che va a creare esso stesso condizioni di svantaggio o limitazioni di libertà di espressione e di movimento per chi ad esempio è costretto a muoversi su una sedia a rotelle, come era Beatrice.

Spirata solo pochi giorni dopo aver concluso con profitto l’esame di terza media e aver festeggiato poi con i compagni di classe della sezione musicale 3D della scuola “Vittorelli” la fine del triennio trascorso insieme. Dove lo scorso gennaio, non a caso, è stata installata una nuova rampa di accesso alla palestra per l’accessibilità di tutti. Attendeva trepidante come tutti i coetanei di trascorrere un’estate di divertimento e maggiore libertà rispetto ai mesi alle spalle caratterizzati dalla pandemia, per poi iniziare gli studi superiori all’Istituto “Scotton” di Breganze. Proprio questi ragazzi, ieri, si sono trovati insieme per affrontare questo difficile momento, insieme ad alcuni docenti. “I ragazzi la adoravano- spiega un’insegnante -. Lei era una forza della natura, sempre sorridente, coraggiosa e guerriera. ci ha insegnato tanto! Era intelligente, simpatica e pazzescamente autoironica. Non avrebbe mai voluto vederci piangere”.

Si parla già un’associazione dedicata a suo nome e in suo ricordo ma in questi giorni di attesa del rito di saluto, ogni pensiero di amici e parenti della famiglia Berti è dedicato alla condivisione e al conforto di chi sta soffrendo il lutto, i genitori, i fratelli più piccoli e i nonni in particolare. La data e le modalità della celebrazione religiosa con il commosso saluto a Beatrice sarà comunicata a breve: dovrebbero tenersi giovedì pomeriggio, da decidere se in quale forma e luogo.