Esplorare il Vicentino – Altopiano del Faedo-Casaron

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...

L’Altopiano del Faedo-Casaron è posto tra la Valle dell’Agno e il comune di Monte di Malo, del quale quest’ultimo ne comprende gran parte del territorio.

Il luogo non è molto esteso e prende il nome dai due monti principali della zona che sono poco più che colline. Infatti le elevazioni principali dell’altopiano non superano di molto i 600 metri di quota. La sua superficie è prevalentemente boscata, ma si trovano alcune contrade specialmente nei dintorni della frazione di Faedo a fianco dei campi.

A Faedo, adagiata in un’ampia conca, si trova una chiesa con la sua piazzetta. La zona è nota agli speleologi perché si tratta di un altopiano carsico: infatti sulla sua superficie si riconoscono moltissime doline, depressioni circolari del terreno, che vanno da un’ampiezza di pochi metri a centinaia di metri.

Il monte al suo interno presenta una roccia calcarea che lo rende simile a una gruviera: molte grotte si approfondiscono al suo interno, specialmente con uno sviluppo verticale, ma la maggior parte sono di piccole dimensioni.

Il Buso della Rana, ora meglio rinominato Complesso Rana-Pisatela, si trova proprio sotto questo altopiano.

Un’altra caratteristica del Faedo-Casaron è la presenza di numerosi roccoli, le tipiche costruzioni usate dai cacciatori in tempo di caccia che si trovano immerse nei boschi o nei pressi di strade sterrate e sentieri. Alcune di questi sono ancora ben tenuti e con la loro forma slanciata si fondono bene con l’ambiente naturale.

I boschi di Faedo sono posti di assoluta tranquillità: sono quidi la meta ideale per chi vuole passare del tempo nel verde, passeggiando o correndo lungo i molti sentieri che si trovano qui. I punti più comodi di partenza sono la piazza di Faedo oppure il parcheggio del ristorante Rocolo Rossato. Entrambi si possono raggiungere dalla strada che sale da Muzzolon oppure da quella di Monte di Malo.

Non è presente molta segnaletica in loco e questo ostacola un po’ chi è nuovo della zona, ma con un buon senso dell’orientamento si dovrebbe riuscire lo stesso a compiere un itinerario soddisfacente.

Un percorso vario e di particolare bellezza si ha partendo da Faedo e prendendo la stradina sterrata a fianco della chiesa. Al primo bivio si può tenere la sinistra salendo verso la dorsale principale dell’altopiano, entrando già nel bosco. Per di qui basta solo tenere la via principale e seguire la linea di cresta: in poco tempo si passa per Rocolo Rossato. Qui, una recente bacheca indica che si è sui sentieri dell’Ortogonale 1, la vecchia linea militare che congiungeva queste colline della sinistra idrografica della Valle dell’Agno arrivando fino al Passo di Campogrosso. Seguendo la cresta che ora sale ancora un po’ si incominciano ad incontrare i primi faggi, tra i gioielli di questo luogo, che ora si stanno vestendo dei bei colori dell’autunno.

La prima cima che si incontra è La Stommita, dove si trova anche una croce. Dal piccolo spiazzo aperto si può guardare giù il paesetto di Muzzolon con la valle sottostante.

Si continua sempre in cresta, da qui si scende sfiorando un gruppetto di betulle per risalire nuovamente sempre diritti. Sul cocuzzolo dove passa il sentiero si trovano tre grandi faggi molto appressati tra loro: anni fa ce n’erano almeno cinque riuniti in cerchio, a lasciare all’interno un piccolo spazio dove ci si poteva infilare una persona per ammirare dal basso verso l’alto la maestosità dei loro tronchi e delle loro chiome.

Si prosegue ancora tenendo la direzione per giungere alla bella baita posta sotto la Cima dei Massignani, già descritta in un precedente articolo. Salire lassù è d’obbligo per godersi il bellissimo profilo delle Piccole Dolomiti!

Eventualmente ristoratisi alla baita, si torna di poco indietro sulla stessa via dell’andata per scendere al primo bivio a sinistra verso la Valle delle Lore. Arrivati là si troverà una piccola casetta di fronte a un vasto prato e una bella strada sterrata che scende dalla parte opposta.

Da qui basta prendere la strada e risalirla. Si abbandonano poi i boschi per scendere a Contrada Milani; da qui poi manca poco per tornare a Faedo: attraversata la strada asfaltata si riprende quella sterrata che porta direttamente alla chiesa.