Cinema in lutto per la morte di David Lynch: il regista visionario aveva 78 anni

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epa06329342 US filmaker David Lynch attends a press conference after the screening of his movie 'Twin Peaks' during the 25th Camerimage International Film Festival 2017 in Bydgoszcz, Poland, 14 November 2017. The event runs from 11 to 18 November. EPA/TYTUS ZMIEJEWSKI POLAND OUT

Grave lutto nel mondo del cinema: all’età di 78 anni se ne va il grande regista David Lynch. Il triste annuncio è stato dato dalla rivista Variety, descrivendo l’artista statunitense in questo modo: “Autore di film dark e surrealisti come Blue Velvet, The Elephant Man e Mullahoand Drive, ha cambiato la storia del cinema e della televisione anche con la serie Twin Peaks”.

La rivelazione precedente fatta dallo stesso regista. David Lynch nel 2024 aveva reso noto che gli era stato diagnosticato un enfisema polmonare e per questo motivo probabilmente non sarebbe stato più in grado di dirigere film o serie televisive. La sua famiglia su Facebook nell’annunciare la morte ha scritto: “C’è un grande vuoto nel mondo ora che non è più con noi. Ma, come diceva lui, tieni d’occhio la ciambella e non il buco”.

La carriera di David Lynch. La serie Twin Peaks e film come Strade perdute, erano un mix di elementi horror, noir, giallo e surrealismo europeo classico. Lynch tesseva storie non molto diverse da quelle del suo predecessore spagnolo Luis Bunuel e che procedevano con una logica propria e impenetrabile.

Il tributo di Hollywood. Steven Spielberg, che lo aveva diretto in The Fabelmans nel piccolo ma significativo ruolo di John Ford, lo ha ricordato dicendo: “Ho imparato a conoscerlo dopo aver apprezzato Blue Velvet, Mulholland Drive e Elephant Man. Era uno dei miei eroi, e aveva la parte di uno dei miei eroi. Tutto questo era surreale, sembrava una scena di uno dei suoi film”.

Il ricordo di Ron Howard. Il regista ha detto: “Lo ricordo come un uomo gentile e senza paura che seguiva il cuore e l’anima; ha dimostrato come la sperimentazione radicale potesse produrre un cinema indimenticabile”. Mentre, l’American Film Institute ha rievocato gli inizi di Lynch come uno dei primi borsisti dell’istituzione: “Abitò nelle scuderie della Greystone Mansion durante le riprese del suo film di tesi Eraserhead. Il suo impatto sul cinema si è dimostrato indelebile e ha sempre restituito quanto aveva ricevuto”.