Giornata mondiale dell’acqua, Onu: “Umanità sempre più a rischio”

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Oggi si celebra la giornata mondiale dell’acqua e l’Onu lancia l’allarme: “la linfa vitale dell’umanità è sempre più a rischio nel mondo a causa dell’eccessivo sviluppo e consumo”. Le Nazioni Unite evidenziano come la carenza di acqua stia peggiorando con l’imminente rischio di una crisi globale. “Il mondo sta ciecamente camminando su una strada pericolosa con l’insostenibile uso di acqua, l’inquinamento e il surriscaldamento climatico”, afferma il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres.

Il rapporto dell’Onu arriva in occasione della conferenza sull’acqua che si aprirà nelle prossime ore alle Nazioni Unite. Secondo il rapporto circa due miliardi di persone non hanno l’accesso ad acqua potabile sicura mentre 3,6 miliardi non lo hanno a servizi sanitari affidabili.  Si osserva inoltre come l’uso di acqua sia aumentato a livello globale di circa l’1% ogni anno negli ultimi 40 anni e dovrebbe mantenere tassi di crescita simili fino al 2050.

Il dossier di Legambiente “Accelerare il cambiamento: la sfida dell’acqua passa dalle città” ha evidenziato che sono aumentati del 367% i casi di danni a causa della siccità, dai 6 del 2021 ai 28 del 2022. Per questo motivo la ong chiede al governo Meloni di stilare una strategia idrica nazionale in modo da avviare una nuova governance dell’acqua, che abbia come obiettivo non solo l’accumulo per affrontare i periodi di carenza, ma soprattutto la riduzione della domanda d’acqua e quindi dei prelievi e degli usi in tutti i suoi settori.

Legambiente chiede anche una roadmap per riqualificare e riprogettare gli spazi aperti e gli edifici delle nostre città che punti almeno al recupero del 20% delle acque meteoriche entro il 2025, del 35% entro il 2027 e del 50% entro il 2030.

Le acque meteoriche sono parte di una precipitazione atmosferica che, non assorbita o evaporata. La pioggia è infatti fondamentale nel ciclo dell’acqua ma l’intenso sfruttamento del territorio, con la costruzione di strade, di zone industriali e di insediamenti urbani, porta alla crescente impermeabilizzazione del suolo che influenza negativamente il ciclo naturale dell’acqua. Bisognerebbe contenere i deflussi delle acque meteoriche attraverso la realizzazione di pavimentazioni permeabili, che sono l’ideale per cortili, spiazzi, stradine, piste pedonali e ciclabili e parcheggi, o di tetti verdi, caratterizzati da strati sovrapposti.