Medio Oriente, accordo per la tregua non ancora raggiunto. Appello di Schlein per fermare il massacro

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L’accordo per la tregua a Gaza sembra essere appeso a un filo. Alcuni spiragli erano giunti da Israele, che aveva accettato di andare avanti con l’ultima proposta avanzata dall’inviato americano Steve Witkoff: tregua di 60 giorni, liberazione di 10 ostaggi e il rilascio di detenuti. Ma Hamas ha bocciato l’idea pur aggiungendo che l’esame prosegue. Ad accendere le speranza era stata Al Arabiya affermando che la fazione palestinese aveva accettato la tregua di 60 giorni, notizia poi smentita.

Intanto il presidente francese Emmanuel Macron è tornato a parlare delle questioni legate al Medio Oriente. “Riconoscere uno Stato palestinese non è semplicemente un dovere morale, ma un’esigenza politica” ha detto Macron durante una conferenza stampa a Singapore, elencando diverse condizioni per compiere questo passo. Ha anche aggiunto che “gli europei devono rafforzare la loro posizione collettiva contro Israele se non ci sarà una risposta commisurata alla situazione umanitaria che verrà fornita nelle prossime ore e nei prossimi giorni nella Striscia di Gaza”.

Torna a fare un appello per l’unione contro i conflitti a Gaza invece la segretaria del Pd Elly Schlein, che invita tutti a partecipare alla manifestazione del 7 giugno. “Saremo alle 2 in Piazza Vittorio in corteo verso Piazza San Giovanni” ha detto Schlein. “E’ una manifestazione che insieme ai 5 Stelle e all’Alleanza Verde e Sinistra abbiamo convocato per fermare il massacro di palestinesi a Gaza e per fermare i crimini del governo di estrema destra di Netanyahu. Noi abbiamo una critica molto dura del governo di estrema destra di Netanyahu, ma non vuol dire che criticare il governo di Netanyahu significhi cedere all’antisemitismo”.