Sydney, gli attentatori di Bondi Beach sono padre e figlio fedeli all’Isis

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Secondo quanto rivela l’emittente australiana Abc, che cita il servizio d’intelligence interna di Canberra Australian Security Intelligence Organisation, gli autori della strage ieri a Bondi Beach, sono Said e Naveed Akram, padre e figlio: i due uomini avevano giurato sottomissione all’Isis nel 2019, ma malgrado ciò, Naveed aveva un regolare porto d’armi. Quest’ultimo era già sotto l’occhio della polizia australiana da sei anni.

Gli investigatori antiterrorismo australiani stanno ora esaminando i legami degli attentatori di Sydney con lo Stato Islamico dopo che le autorità hanno stabilito che i killer di Bondi Beach avevano giurato fedeltà all’Isis e che una bandiera sarebbe stata trovata nel loro veicolo.

Il bilancio delle vittime è di 15 persone oltre a uno degli attentatori secondo l’ultimo bollettino, e una quarantina i feriti in quello che per la polizia è stato un attacco terroristico. Tra le vittime c’è anche il rabbino Eli Schlanger.
“I colpevoli sono un uomo di 50 anni e un uomo di 24 anni, padre e figlio”, ha detto il commissario di polizia Mal Lanyon aggiungendo: “Il cinquantenne è deceduto mentre il ventiquattrenne è attualmente ricoverato in ospedale; non risultano altre persone coinvolte e gli agenti non sono più alla ricerca di un terzo soggetto”. Lanyon ha spiegato che il cinquantenne era titolare di porto d’armi da dieci anni e possedeva sei armi da fuoco separate, la stessa quantità rinvenuta sulla scena della sparatoria. “Le indagini balistiche e forensi stabiliranno se quelle sei armi da fuoco sono le sei che erano state concesse in licenza a quell’uomo”.

È stato intanto confermato il ritrovamento di un ordigno esplosivo in un veicolo appartenente a uno dei presunti autori: “Abbiamo rilevato un ordigno esplosivo rudimentale in un’auto collegata a uno dei due terroristi. Gli artificieri della polizia stanno lavorando sul luogo del ritrovamento”, ha dichiarato ancora il capo della polizia. Al momento, l’Australia sta indagando su tutti i riscontri nel tentativo di capire se si sia trattato di un attacco “spontaneo” o se sia stato diretto da uno Stato o da un’organizzazione terroristica.
Jeremy Leibler, presidente della Federazione Sionista d’Australia ha dichiarato: “La comunità ebraica è sotto shock. C’erano 2.000 membri della comunità ebraica che celebravano Hanukkah e accendevano insieme la prima candela a Bondi Beach. Siamo in stato di massima allerta”.