Torna la preoccupazione internazionale per l’aviaria: è possibile una nuova pandemia

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Immagine di tawatchai07 su Freepik

L’evoluzione dell’influenza aviaria a livello globale negli ultimi mesi ha sollevato nuove preoccupazioni fra la comunità scientifica internazionale, che non esclude l’arrivo di una nuova pandemia. Il quadro è già piuttosto grave in America Latina, con Paesi come Argentina e Uruguay che hanno già dichiarato l’emergenza sanitaria. Anche in numerosi Paesi degli Stati Uniti si sono registrati molti casi ed il virus corre più veloce che in passato. Anche l’Italia dunque alza l’attenzione. Qualche giorno fa il ministero della Salute ha diramato una nota, indirizzata a tutti i Servizi veterinari regionali e agli Istituti Zooprofilattici italiani, in cui ha manifestato la necessità di rafforzare la sorveglianza dei volatili selvatici e l’applicazione delle misure di biosicurezza negli allevamenti avicoli.

Al momento nel nostro Paese la situazione è sotto controllo e secondo gli esperti “i casi di H5N1 HPAI nell’avifauna interessano principalmente Veneto, Lombardia, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia. Il ministero della Salute ha evidenziato come tale situazione costituisca un rischio costante per gli allevamenti di volatili domestici – spiegano dal Centro di referenza per l’influenza aviaria – considerato che alcune zone ad elevata densità avicola coincidono con le aree dove attualmente si rilevano casi di HPAI nei selvatici. Come Centro di referenza stiamo monitorando l’evoluzione dell’epidemia su tutto il territorio nazionale con estrema attenzione, per evitare che si verifichi una situazione come nell’inverno 2021-2022.”

A livello globale intanto, dopo i casi confermati di trasmissione del virus H5N1 ad alta patogenicità dagli uccelli in alcune specie di mammiferi, l’Oms e l’Organizzazione Mondiale della Sanità Animale hanno invitato tutti i Paesi ad innalzare il livello di allerta sull’arrivo di una nuova pandemia di influenza nella popolazione umana sostenuta da un virus di origine aviare. In generale comunque sono soprattutto alcune categorie professionali a dover essere particolarmente accorte: allevatori avicoli, veterinari, macellatori, trasportatori. Per queste persone è previsto un monitoraggio sanitario in caso di epidemia ed è raccomandabile la vaccinazione contro l’influenza umana.