Covid, più di 500 decessi, 20.396 i nuovi positivi. Indicazioni immutate per i vaccinati

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Sono ben 502 le vittime in un giorno, ieri sono state 354. E i nuovi positivi sono 20.396 su 369.379 tamponi molecolari e antigenici processati nelle ultime 24 ore in Italia. Il tasso di positività scende al 5,5%, in calo di ben 3 punti rispetto a ieri quando era stato dell’8,5%. 3.256 i pazienti ricoverati in terapia intensiva per Covid, 99 più di ieri nel saldo tra entrate e uscite, mentre gli ingressi giornalieri in rianimazione, secondo i dati del ministero della Salute, sono stati 319.

Nei reparti ordinari sono invece ricoverate 26.098 persone, con un incremento nelle ultime 24 ore di 760. Continua quindi a preoccupare l’occupazione dei posti letto di terapia intensiva, che si attesta ora al 35%, segnando un aumento del 4% rispetto al 9 marzo, in cui si era superata la soglia critica del 30%, arrivando al 31%. La regione con il numero più alto in assoluto è l’Emilia-Romagna dove ci sono 378 persone ricoverate per Covid-19 in terapia intensiva.

Arriva un documento Inail-Iss-Aifa-ministero, secondo cui anche i soggetti vaccinati, seppur con rischio ridotto, possono andare incontro a infezione poiché nessun vaccino è efficace al 100% e la risposta immunitaria alla vaccinazione può variare da soggetto a soggetto. Inoltre, la durata della protezione non è stata ancora definita. Inoltre le persone con pregresso contagio confermato da test molecolare, indipendentemente se con Covid-19 sintomatico o meno, dovrebbero essere vaccinate.

È possibile considerare la somministrazione di un’unica dose purché la vaccinazione venga eseguita ad almeno 3 mesi di distanza dall’infezione e entro i 6 mesi dalla stessa. Fanno eccezione le persone con condizioni di immunodeficienza, primitiva o secondaria a trattamenti farmacologici, che, anche se con pregressa infezione, devono essere vaccinate quanto prima e con un ciclo vaccinale di due dosi. Per Iss, ministero Salute, Aifa e Inail su prevenzione e controllo in tema varianti e vaccinazione, anche chi è vaccinato contro Sars-CoV-2 dopo un’esposizione ad alto rischio con un caso Covid, deve adottare le stesse indicazioni preventive valide per una persona non sottoposta a vaccinazione, a prescindere dal tipo di vaccino ricevuto, dal numero di dosi e dal tempo intercorso dalla vaccinazione.

Il vaccinato considerato ‘contatto stretto’ deve osservare, purché sempre asintomatico, 10 giorni di quarantena dall’ultima esposizione con un test antigenico o molecolare negativo al decimo giorno o 14 giorni dall’ultima esposizione. Il nuovo documento ‘Indicazioni ad interim sulle misure di prevenzione e controllo delle infezioni da SARS-CoV-2 in tema di varianti e vaccinazione’, realizzato da Inail con Iss, Ministero della Salute e Aifa, evidenzia poi che a fronte della circolazione di varianti del virus SarsCov2, sarebbe opportuno aumentare fino a due metri il distanziamento fisico, laddove possibile e specie in tutte le situazioni in cui venga rimossa la protezione respiratoria come, ad esempio, in occasione del consumo di bevande e cibo.