Covid, Brusaferro (Iss): “Curva decresce. A Natale niente allentamenti”. Oggi 686 morti

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Un Natale in dimensione Covid. E’ così che dovremo immaginare le festività, quest’anno, secondo il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, che durante la conferenza stampa al ministero della Salute sull’analisi dei dati del monitoraggio regionale, conferma che ci sono “segnali positivi” sull’evoluzione della pandemia, ma certo non sufficienti per pensare a significativi allentamenti delle restrizioni durante le feste.

“La curva comincia ad andare verso l’appiattimento anche per quanto riguarda i ricoveri in area medica. Il numero decessi, ultimo indicatore a calare, è ancora molto elevato”, aggiunge Brusaferro. “L’età mediana dei positivi si colloca attorno ai 48 anni, è in leggera crescita”, spiega ancora. “Questo segnala che persone più anziane contraggono l’infezione, un fenomeno che dobbiamo contrastare il più possibile per proteggere i più fragili”.

“Con questi numeri è impossibile immaginare spostamenti di massa, forme di aggregazione, raduni di persone che giungono da contesti e zone di rischio diverse. Credo che questo tipo di considerazione dovremo farla nelle prossime settimane, dopo aver abbassato la curva”  aggiunge Brusaferro che poi avverte:  “L’errore peggiore che possiamo fare in questa fase è quello di rilassarci: se allentiamo l’attenzione in una o due settimane la curva riparte“.

A fare eco al presidente dell’Iss è Franco Locatelli. “Inimmaginabile e incompatibile con la situazione attuale pensare di avere assembramenti nelle piazze per celebrare l’anno nuovo”, dice il presidente del Consiglio Superiore di Sanità. E “la stessa celebrazione del Natale va resa compatibile con le misure già concordate con la Cei per evitare che possa tradursi nella creazione di focolai di trasmissione”. Locatelli ribadisce anche che consentire lo sci durante le vacanze è fuori discussione: “I numeri attuali non sono compatibili con l’apertura degli impianti sciistici. Auspico che i Paesi Ue riescano a dare un messaggio unico e forte e sono certo che lo faranno”.

E il nuovo bollettino diffuso dal ministero della Salute conferma la discesa del tasso di positività, a testimonianza di come la curva dei contagi stia rallentando ulteriormente: ieri era al 12,7%, mentre oggi cala all’11,6%. Stessa cosa se si considerano solo i nuovi casi testati (112.839), escludendo quindi i tamponi di controllo: l’incidenza dell’infezione passa dal 26,74% al 23,32%.

Secondo i nuovi dati sono 26.323 i nuovi casi di coronavirus accertati nel nostro Paese nelle ultime 24 ore, in leggero calo rispetto ai 28mila di ieri. Diminuiscono anche i morti, passati da 827 a 686. I tamponi effettuati sono quasi 226mila, in linea con quelli dei giorni scorsi. Anche sul fronte degli ospedali c’è un miglioramento: nelle ultime 24 ore si sono liberati 385 letti nei reparti Covid e 20 in terapia intensiva. È il quinto giorno consecutivo che nelle strutture sanitarie del Paese si registra un saldo negativo dei pazienti in cura.

Tra le Regioni l’incremento di casi maggiore è sempre in Lombardia, dove però si è passati dagli oltre 5mila di ieri ai 4.615 di oggi. 119 le vittime. Seguono a stretto giro il Veneto, con 3.498 contagi, la Campania (+2.729) e Piemonte ed Emilia Romagna, entrambe a circa 2.100 casi in un giorno.