E’ morto lo scrittore Stefano Benni, autore di ‘Bar Sport’


Oltre a romanzi e racconti Benni è stato anche umorista che ha collaborato con riviste satiriche come “Tango” e “Cuore”. Si era ritirato a vita privata da tempo, a causa della malattia.
La fantasia nel racconto della sua vita. Nato a Bologna nel 1947, ma cresciuto tra i paesaggi dell’Appennino, Benni amava raccontare con ironia la propria formazione: “Molte parti della mia biografia sono inventate, è un modo di difendere la mia privatezza”, spiegava. Il soprannome di Lupo derivava dalle notti trascorse a ululare in compagnia dei suoi cani, un ricordo che lui stesso definiva “una bellissima follia notturna”. Autore di romanzi e raccolte che hanno fatto epoca Benni ha conquistato generazioni di lettori con uno stile ironico, visionario e profondamente legato all’attualità.
I suoi libri, tradotti in oltre trenta lingue, hanno avuto un grande successo anche all’estero. Tra i titoli a lui più cari, come dichiarava spesso, c’era “Blues in sedici”. Tra gli altri romanzi da lui scritti si ricordano “Bar Sport Duemila”, seguito del suo titolo più celebre, “Elianto”, “Terra!”, “Margherita Dolcevita”, “Spiriti” e “Pane e tempesta”.
Nel suo curriculum anche cinema e teatro. Nel 1989 con Umberto Angelucci diresse il film “Musica per vecchi animali”, tratto dal suo romanzo “Comici spaventati guerrieri” e interpretato da Dario Fo, Paolo Rossi e Viola Simoncioni, ma già due anni prima era stato sceneggiatore di un altro film, “Topo Galileo” di Francesco Laudadio, interpretato dall’amico Grillo e musicato da Fabrizio De André e Mauro Pagani. A teatro, aveva collaborato con Dario Fo e Franca Rame e nel 2012 aveva esordito nella regia con “Le Beatrici”, presentato al Festival di Spoleto. L’anno seguente firmò “Il poeta e Mary”, un intreccio di musica e parole sul valore sociale dell’arte.