Incendi in Italia, Legambiente: “Sicilia maglia nera”. Fiamme anche in Grecia e Albania


Dopo giorni di fiamme e tanta paura arriva la rabbia e la conta dei danni per gli incendi che puntuali ogni anno d’estate devastano il nostro Paese. Ad essere colpita nelle ultime ore è stata specialmente la Sicilia e la provincia di Trapani: da Monte Cofano alla Riserva dello Zingaro.
Tra venerdì 25 e sabato 26 luglio si sono vissute ore drammatiche nell’area colpita da vasti incendi che hanno devastato il territorio, messo a rischio vite umane e mandato in fumo un importantissimo patrimonio naturale. I fronti più gravi si sono registrati a Castelluzzo, Custonaci, San Vito Lo Capo e nella Riserva dello Zingaro appunto. Ma in generale tutta la Sicilia è stata interessata da roghi di vaste proporzioni. L’origine, ancora una volta, è con grande probabilità dolosa.
Le reazioni dei sindaci. “Ancora ferite profonde e incalcolabili danni ambientali ed economici in un territorio martoriato”, sottolinea il sindaco di Castellammare del Golfo, Giuseppe Fausto. Il primo cittadino ha poi ringraziato “quanti hanno messo e stanno mettendo in sicurezza luoghi e persone a rischio della loro incolumità e nel tentativo di arginare il gravissimo incendio che ancora una volta ha gravemente ferito il nostro territorio”. Fabrizio Fonte: “Una vera e propria apocalisse”. Questo il commento del sindaco di Custonaci per descrivere la portata della tragedia: “Due riserve naturali distrutte, persone evacuate nel cuore della notte, attività messe in ginocchio. È un guanto di sfida lanciato alle istituzioni. Ma siamo stanchi di assistere a questo scempio a ogni soffio di scirocco”.
Impressionante il bilancio degli interventi in Sicilia: 3.000 dal 21 luglio, circa 2.000 ettari di territorio sono andati in fumo. Il presidente della Regione, Renato Schifani, difende gli sforzi dell’amministrazione regionale: “L’apparato antincendio è stato rafforzato, la nuova Sala operativa unificata è attiva da giugno, le convenzioni con i Vigili del Fuoco sono operative. Ma serve anche la collaborazione dei cittadini: ogni segnalazione tempestiva può salvare vite”.
Ma la polemica si infiamma. “Non è il caldo, non è il vento, è criminalità. E l’immobilismo del governo regionale è complice. La Regione si fa trovare impreparata ogni estate”, tuona Cristina Ciminnisi del M5S. Critiche a Schifani dal deputato del PD, Dario Safina: “Un disastro ambientale di proporzioni drammatiche, che dimostra l’assenza di una strategia. Le proposte dell’opposizione restano inascoltate. Schifani ci dica cosa vuole fare, al di là delle passerelle. I cittadini meritano sicurezza, non promesse”.
Allarme anche dai sindacati. Cgil, Cisl e Uil denunciano: “I lavoratori forestali sono lasciati soli, con squadre ridotte e poche giornate. La politica ha abbandonato il bosco. I deputati regionali, soprattutto quelli trapanesi, sono responsabili. Il presidente Schifani venga a vedere con i suoi occhi lo scempio che ha contribuito a creare”.
Impietoso il report di Legambiente. Nei primi sette mesi 2025 sono bruciati 30.988 ettari di territorio pari a 43.400 campi da calcio. Una una media di 3,3 incendi al giorno con una superficie media bruciata di 47,5 ettari. Il Meridione è l’aera del Paese più colpità, con sei regioni in cima alla classifica: Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata, Campania e Sardegna. Incendiari, ecomafiosi e crisi climatica tra le principali cause degli incendi boschivi, mentre preoccupano i ritardi nell’attuazione dei Piani Antincendio Boschivo (AIB): 5 parchi nazionali hanno il piano scaduto e ancora in fase di rielaborazione.
Brucia anche l’Europa. La Grecia è da giorni nella morsa delle fiamme. Sei vigili del fuoco impegnati a combattere gli incendi boschivi in Grecia sono stati ricoverati in ospedale con ustioni e intossicazione da fumo, mentre proseguono le evacuazioni in alcune località a soli 30 km a nord di Atene. Il governo ellenico di fronte a questa catastrofe ha chiesto l’aiuto dell’Unione Europea. “Abbiamo vigili del fuoco feriti, vite umane sono state messe a rischio, proprietà sono state bruciate e aree forestali sono state distrutte”, ha dichiarato il ministro greco per la Crisi climatica e la Protezione civile, Giannis Kefalogiannis.
Situazione drammatica anche in Albania, dove da tre giorni si combatte contro i roghi, divampati in quasi tutto il Paese. Particolarmente attenzionata la situazione nella località balneare di Borsh, nel sud del Paese sulla costa ionica. Le fiamme sono arrivate a lambire abitazioni e alberghi. Evacuate 40 persone, tra cui anche turisti. Contro le fiamme schierate oltre 200 unità della protezione civile, dei pompieri e anche dei militari, con due elicotteri dell’esercito.