Incendio Vesuvio, distrutti 500 ettari. I cittadini di Terzigno: piccoli roghi segnalati da 5 giorni

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Un incendio sta divorando da venerdì un fianco del Vesuvio con le fiamme che hanno rischiato di lambire l’abitato del Comune di Terzigno. Già nell’estate del 2017 il fuoco devastò il Vesuvio con una ferocia senza precedenti. In quel caso venne accertata l’origine dolosa, che è ora lo stesso sospetto dei sindaci.

Secondo i cittadini di Terzigno alcuni piccoli incendi nella pineta locale erano stati segnalati da cinque giorni, ma probabilmente sono stati sottovalutati fino al disastro divampato venerdì, complici il vento e le alte temperature. Il bilancio dei danni è ancora provvisorio ma stanno bruciando anche vigneti pregiati e aree di rilevante interesse turistico.

Da più di due giorni si lavora senza sosta per circoscrivere le fiamme. Non sono in pericolo case e persone, ma il fronte del fuoco è arrivato a tre chilometri e circa 500 ettari di vegetazione sono già stati distrutti. “Prosegue senza sosta la lotta attiva agli incendi che stanno interessando il Vesuvio su tre fronti” ha fatto sapere la Regione Campania.

“Sul fronte delle fiamme va meglio e, nel contempo, sono partite le operazioni di bonifica”, ha aggiunto Raffaele De Luca, presidente dell’Ente Parco Nazionale del Vesuvio. Allo stato attuale sono ancora presenti tre fronti di fuoco attivi: la valle del Gigante in direzione del Monte Somma, dove stanno già operando i mezzi aerei Canadair; nel sud del cratere del vulcano operano elicotteri della Protezione Civile regionale e nella zona del Vicinale, dove la scorsa notte è ripreso l’incendio a causa del vento, dove si sta operando via terra.

Ieri sera il ministro Nello Musumeci ha decretato lo stato di mobilitazione straordinaria del servizio nazionale di Protezione civile. Sul posto, quindi, sono arrivate colonne mobili di operatori della Protezione civile nazionale e da varie altre regioni.

Intanto, la procura di Nola ha aperto un fascicolo: al momento non sono state definite le ipotesi di reato, né tantomeno ci sono indagati. In Italia dall’inizio dell’anno e fino al 31 luglio sono andati in fumo 56.263 ettari di territorio pari a 78.800 campi da calcio. Lo segnalano i dati del report “Italia in Fumo”, forniti da Legambiente.