Martina Carbonaro, l’autopsia: è morta dopo un’agonia


Nella giornata di oggi si è svolta l’autopsia sul corpo di Martina Carbonaro, la giovane di soli 14 anni uccisa dall’ex fidanzato Alessio Tucci. Martina non è deceduta immediatamente ma al termine di un’agonia, contrassegnata dalla sofferenza; sono state rilevate quattro ferite principali e sul collo sono state riscontrate delle lesioni.
Gli accertamenti si sono svolti nell’ospedale San Giuliano di Giugliano in Campania e sono stati eseguiti dal perito nominato dalla Procura di Napoli Nord, la dottoressa Raffaella Salvarezza, che in sostanza confermano quanto formulato dopo il primo esame esterno della salma, effettuato sul luogo del ritrovamento. All’autopsia hanno presenziato anche i consulenti di parte: per la famiglia di Martina l’avvocato Sergio Pisani ha nominato i dottori Pietro Tarsitano e Omero Pinto. L’avvocato Mario Mangazzo, legale della famiglia Tucci, ha delegato il medico legale Antonio Palmieri.
Martina Carbonaro era scomparsa la sera del 26 maggio dopo aver incontrato l’ex fidanzato, Alessio Tucci. Il corpo della 14enne è stato trovato il giorno dopo all’interno di un armadio in un edificio diroccato nei pressi dello stadio Moccia di Afragola. Il ragazzo, primo sospettato, dopo un interrogatorio pieno di controsensi, ha confessato il femminicidio: “L’ho uccisa perché mi aveva lasciato”, ha detto agli inquirenti durante l’interrogatorio.
Alessio Tucci oggi è stato trasferito dal carcere napoletano di Poggioreale in un altro penitenziario della regione. Alla base di questa decisione ci sarebbero motivi di sicurezza. È stata infatti accolta la richiesta che era stata presentata dal suo legale, Mario Mangazzo. Oltre che ragioni di sicurezza a tutela di Tucci anche un altro episodio. “I familiari – spiega il legale all’Ansa – erano stati importunati in occasione della consegna di un borsone con indumenti al loro parente all’esterno della casa circondariale”.