Napoli, sciame sismico ai Campi Flegrei: nella notte terremoto di magnitudo 4.2

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Paura nel napoletano, nell’area dei Campi Flegrei, dove questa notte, esattamente alle 3.35, è stata registrata una scossa di terremoto di magnitudo 4.2. Da Fuorigrotta al Vomero, dalla Riviera di Chiaia a Capodimonte, in molti sono stati svegliati dal movimento tellurico durato diversi secondi, oltre che dalle sirene degli allarmi che si sono messe in azione. Secondo l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), si tratta della scossa più forte degli ultimi decenni. Dalle prime verifiche, secondo la Protezione civile, non risultano danni segnalati.

Da ieri mattina, precisamente dalle ore 5:06 del 26 settembre, è in corso nella zona uno sciame sismico costituito da circa 64 eventi. In particolare, gli epicentri sono stati localizzati nella zona dell’Accademia-Solfatara (Pozzuoli) e nel Golfo di Pozzuoli, mentre il terremoto di magnitudo maggiore è avvenuto ad una profondità (ipocentro) di 2,7 chilometri nell’area compresa tra Bagnoli e Pozzuoli.

In seguito alla forte scossa di terremoto registrata della notte, Anas ha attivato i protocolli e le procedure previste per le verifiche delle strutture stradali e autostradali in gestione. In graduale ripresa la circolazione ferroviaria nel Nodo di Napoli, interrotta al fine di consentire le necessarie verifiche.  “I treni Alta Velocità, Intercity e regionali possono registrare ritardi”, segnala Trenitalia. Segnalati ritardi nelle partenze da un minimo di un’ora a un massimo di oltre tre ore.

Il sisma, ha specificato Mauro Di Vito, Direttore dell’Osservatorio Vesuviano dell’Ingv, “si inquadra nella dinamica bradisismica, che negli ultimi giorni ha subito una lieve accelerazione”. Vale a dire che “il processo sta continuando e la velocità di sollevamento del suolo si sta leggermente intensificando”. A Pozzuoli, dove oggi le scuole sono rimaste chiuse per precauzione,  c’è da sei mesi un protocollo nazionale per le emergenze. Il Comune ha già controllato attentamente gli istituti che sono risultati resistenti ai sismi. Nei giorni scorsi il vulcanologo dell’Ingv Giuseppe Mastrolenzo ha parlato del pericolo di una “supereruzione” del Vesuvio a causa dello sciame sismico. Secondo l’esperto l’energia rilasciata sarebbe «decine di volte superiore a quella del 79 d. C. di Pompei”.