Naufragio a Crotone, si cercano i dispersi. La Procura indaga sui soccorsi

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Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Crotone (foto di Francesco Ammendola - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

Proseguono le ricerche dei dispersi nel naufragio a largo di Crotone, secondo le stime sono tra 27 e 47, ma continuano anche le indagini della Procura di Crotone, che indaga sui mancati soccorsi al barcone e sul rimpallo di responsabilità tra Guardia Costiera, Guardia di Finanza e Frontex.

Nell’ultima riunione del Centro coordinamento soccorsi, che si è tenuta in Prefettura a Crotone, è emerso che le ricerche, coordinate dalla Direzione marittima di Reggio Calabria, proseguiranno a oltranza per tutto il fine settimana con mezzi aerei, navali, nucleo di sommozzatori e personale a terra. Le condizioni meteo in peggioramento potrebbero rendere ancora più difficoltose le ricerche.

Sul fronte delle indagini, tutte le comunicazioni intercorse tra la Guardia di finanza e la Guardia costiera, compresa l’ultima una decina di minuti prima dello schianto, saranno oggetto dell’analisi della Procura di Crotone. Dopo quello sul naufragio, i magistrati hanno aperto un altro fascicolo per far luce su quanto accaduto nella notte tra sabato e domenica al largo, prima che il barcone finisse su una secca a 100 metri dalla spiaggia di Cutro. Il fascicolo è al momento senza ipotesi di reato e contro ignoti, ma i magistrati hanno delegato i carabinieri ad acquisire gli atti proprio per verificare se vi siano state falle penalmente rilevanti nella catena dei soccorsi nelle ore antecedenti il naufragio.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Crotone
(foto di Francesco Ammendola – Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

“Io sono per fare chiarezza, ma nessuno tocchi la guardia costiera”, dice il viceministro delle Infrastrutture Edoardo Rixi.
Intanto ieri, a Crotone, si è tenuta la visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che si è recato prima all’ospedale, per un incontro con i feriti, e poi alla camera ardente per rendere omaggio alle vittime della strage e per parlare con i loro famigliari, a cui ha garantito sostegno.