Omicidio Giulia Tramontano, il Gip esclude la premeditazione del delitto

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Alessandro Impagnatiello non avrebbe premeditato l’omicidio della compagna Giulia Tramontato, incinta di sette mesi del figlio Thiago. È quanto ha ritenuto la gip di Milano Angela Minerva che ha escluso l’aggravante contestata in sede di fermo dalla procuratrice aggiunta Letizia Mannella e la pm Alessia Menegazzo. Nel convalidare il provvedimento eseguito ieri mattina dai carabinieri, la giudice ha invece riconosciuto le altre circostanzi aggravanti dei futili motivi, della crudeltà e del vincolo della convivenza.

L’esclusione della premeditazione. Le “modalità” di “tempo e luogo” dell’omicidio di Giulia Tramontano “non risultano essere state frutto di scrupolosa predisposizione” come “l’arma utilizzata” è stata scelta “non a seguito di un’accurata selezione” ma “rinvenuta sul posto”. Per questo motivo il gip ha escluso l’aggravante della premeditazione. Secondo il gip, l’omicidio è stato certamente “preordinato” a partire dalle 19 quando il barman compie la ricerca su internet “ceramica bruciata vasca da bagno” per poi provare a “dare fuoco al cadavere all’interno della vasca” dopo la morte della 29enne, che colloca fra le 20.30 e le 21, ma non si è trattato di una “natura ferma e irrevocabile della risoluzione criminosa che deve perdurare senza soluzione di continuità”.

L’indagato ha riferito di aver agito senza un reale motivo perché stressato dalla situazione che si era venuta a creare, menzionando tra l’altro, quale fonte di stress, non solo la gestione delle due ragazze ma anche il fatto che altri ne fossero venuti a conoscenza, per esempio sul luogo di lavoro”. Lo si legge nel provvedimento con cui il gip ha convalidato il fermo e disposto la custodia cautelare in carcere per il 30enne. È stata, quindi, riconosciuta l’aggravante dei futili motivi.

Rimane in carcere. Per il gip, Impagniatiello deve rimanere in carcere perché c’è un “qualificato pericolo di reiterazione nei confronti” della ragazza italo-inglese con cui aveva intrattenuto una relazione e con la quale “l’indagato sperava, avendo ‘eliminato’ il pericolo costituito da Giulia Tramontano, di proseguire”.