Chiesto l’ergastolo per Alessandro Impagnatiello, omicida di Giulia Tramontano

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Il verdetto per l’omicidio di Giulia Tramontano potrebbe arrivare nelle prossime ore. Le pm hanno chiesto per Alessandro Impagnatiello l’ergastolo. Secondo Alessia Menegazzo, una delle titolari dell’inchiesta, “l’omicidio del 27 maggio è solo l’epilogo drammatico di un piano omicidiario iniziato molti mesi prima, un progetto mortale a lungo premeditato per uccidere la compagna Giulia Tramontano incinta di sette mesi”. “L’imputato”, ha aggiunto, “programmava da mesi l’omicidio, tentando di eliminare madre e figlio con la somministrazione di veleno”.

Per la pubblica accusa “non ci sono dubbi sulla premeditazione, dunque bisogna superare le perplessità del gip subito dopo il fermo. E il cambio di piano, dall’uso prima del veleno per topi e poi al coltello con cui l’ha ammazzata, rafforza la volontà omicidiaria di Impagnatiello. C’è un dolo diretto il cui fine è “far scomparire Giulia e il suo bambino. Spiega ancora la pm: “E’ un delitto caratterizzato da assoluta freddezza aggravato anche dal rapporto di convivenza con la vittima, dai futili motivi, così come dalla crudeltà inflitta con 37 coltellate, 11 in zone vitali, dando sofferenze aggiuntive alla vittima che non si è difesa”.

Spiega anche Letizia Mennella, altro pm, nella sua requisitoria: “Far sparire Giulia, simulare il suo allontanamento, lo avrebbe trasformato da carnefice a vittima. Per questa procura non sono da riconoscere le attenuanti generiche che vanno riconosciute quando si rileva qualcosa di buono, ma in questo viaggio nell’orrore non c’è stato un momento in cui possiamo spendere una parola favorevole per Impagnatiello. Ha mentito, non c’è stato un momento in cui ha riservato una parola per Giulia, la famiglia e il bambino”.