Proclamato uno sciopero di otto ore: lunedì a rischio per chi viaggia in treno

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Un treno ad alta velocità (foto Facebook Frecciarossa)

Sarà un lunedì a rischio disagi per chi viaggia oggi in treno a causa dello sciopero nazionale dei ferrovieri proclamato dai sindacati di base Cub e Usb, che protestano per il rinnovo del contratto. Lo stop sarà di 8 ore. Inizierà alle 9 e terminerà alle 17. Riguarderà tutte le imprese del settore, e avrà un impatto non solo su Trenitalia, ma anche su Italo e Trenord. Incroceranno le braccia anche i lavoratori del trasporto merci e quelli di Rfi, la società che si occupa della gestione della rete e delle infrastrutture ferroviarie.

A subire i maggiori disagi saranno probabilmente i pendolari, che per spostarsi usano i treni locali, mentre per la lunga percorrenza al momento non si prevedono situazioni particolarmente critiche. Trenitalia ha fatto sapere infatti che i Frecciarossa e gli Intercity dovrebbero viaggiare regolarmente, senza però escludere problemi nel servizio anche prima e dopo la durata dello sciopero e parlando di possibili limitazioni o cancellazioni di treni regionali. Anche Italo mette in guardia da possibili disagi e rallentamenti, e per tenere i viaggiatori informati ha pubblicato, come di consueto in questi casi, una lista dei treni garantiti.

In una nota dell’Usb si legge che dietro la protesta c’è la richiesta di “un vero e adeguato rinnovo contrattuale nazionale”. Nella stessa nota si ricorda anche la paralisi del trasporto ferroviario che ha di recente riguardato la Germania. “I macchinisti – sottolineano i sindacati di base – hanno scioperato sei giorni per le stesse motivazioni, segno che l’attacco padronale è collettivo”.

Duro l’attacco anche alle altre sigle sindacali che hanno sottoscritto con Trenitalia un accordo il 10 gennaio, definendolo “un colpo di spugna”. “Con questa firma – dicono – si smantellano i residui pilastri contrattuali a tutela dei riposi giornalieri e settimanali, si consegna all’azienda la più totale ultra flessibilità organizzativa a costo economico zero e a tutto maggior danno delle condizioni di lavoro e della qualità complessiva delle vite dei lavoratori interessati”.