Sanremo 2024: Angelina Mango prima nella classifica della terza serata

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La terza serata del festival di Sanremo vede nella top five: Angelina Mango, Ghali, Alessandra Amoroso, Il Tre, Mr.Rain. La classifica è stata stilata in base al gradimento della nuova giuria delle Radio e del Televoto. Si sono esibiti inoltre: Maninni, BNKR44, Santi Francesi, Rose Villain, Ricchi e Poveri, Diodato, Negramaro, Fiorella Mannoia, Sangiovanni, La Sad.

L’apertura della serata è tutta nel segno dell’ironia di Teresa Mannino, che riporta la comicità all’Ariston. “Sanremo si ama, Ama si ama, si amano tutti ma io non scendo”. La co-conduttrice della terza serata porta subito sul palco la sua cifra ironica, demolendo la liturgia della scala. “Queste scale sono diverse da tutte le scale del mondo, perché hanno le curve, il pavimento di vetro, pure la cera. E poi non servono a niente – dice l’attrice – perché ci sono altri otto ingressi. Qua dietro si prega, ci sono amuleti, segni della croce. e lui dice che è il momento più bello, quando ti guardano 10 milioni di italiani… lo psicologo dovevi fare”. Poi accetta di scendere, ma solo quando il pubblico scandisce a gran voce il suo nome.

L’attrice entra in stile diva di Broadway, si stende in braccio a Il Volo, sferza a modo suo la sovraesposizione mediatica del festival: “I giornalisti stanno tutti qua, se succede un fatto nel mondo non lo sapremo mai: è un mese di incoscienza. Sanremo è un grande carnevale. L’unica cosa negativa è che stasera non mi posso vedere Sanremo”.

Nel suo monologo poi Mannino riflette sull’uomo che si è montato la testa e pensa di essere superiore alla natura: “Al potere su – dice – preferisco il potere di, che ha un’altra energia, il potere di ridere e far ridere, di vestirmi con le piume, di cantare stonata, di ballare per strada”.

Uno show esilarante che ridona il sorriso ad Amadeus, dopo una giornata di polemiche legate al caso della presunta pubblicità occulta a un’azienda di scarpe nella performance di John Travolta di mercoledì. “Oggi si è parlato tanto, secondo me forse troppo, di John Travolta e credo non si sia dato il giusto spazio alla straordinaria testimonianza del maestro Giovanni Allevi”, sottolinea aprendo la serata il direttore artistico. Ci scherza su, invece, Fiorello, coinvolto nell’imbarazzante qua qua dance con la star hollywoodiana: “Se avessimo scippato due anziani fuori dalla posta ci avrebbero insultato di meno, lo scippo è meno grave del ballo del qua qua”, ride lo showman in collegamento dall’Aristonello.

Il Festival riabbraccia Gianni morandi che, venuto a riprendersi l’ovazione dell’Ariston un anno dopo con “C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones” e “Apri tutte le porte”. Tornato a Sanremo anche Russell Crowe con la sua band The Gentlemen Brothers. “Al mio segnale scatenate l’inferno”, scandisce in italiano l’epica battuta del Gladiatore di Ridley Scott, poi abbraccia Mannino urlando “Teresa” e mima, ironizzando, la ‘chicken dance’.

Sul palco come ospite anche Eros Ramazzotti che 40 anni fa con “Terra Promessa” vinse tra le Nuove Proposte. Trascina il teatro in un mega karaoke, poi lancia il suo appello: “Ci sono quasi 500 milioni di bambini che vivono in zone di conflitto, altri milioni che non vedranno mai la terra promessa: basta sangue, basta guerre. Pace! I nostri pensieri forever”. Ricominciamo tutto. con la pace!”, urla anche Giuliano Sangiorgi citando il titolo della canzone dei Negramaro e bacia Emma.

Spazio per la riflessione sulle morti sul lavoro. Stefano Massini e Paolo Jannacci cantano L’uomo nel lampo, storia di un operaio che muore in un’esplosione in fabbrica e lascia un bambino di pochi mesi. “Il lavoro è un diritto che non prevede la morte, proteggere i lavoratori è un dovere”, dice Amadeus. E Massini: “C’è un amore di cui non si parla mai, ma fondamentale, quello che dovremmo avere per i nostri diritti, quelli che ci spettano, chiunque tu sia. Viva la dignità”.