Tangenti metro Milano, dirigente: “Se ne accorgeranno solo se brucia tutta la galleria”

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Nel corso delle perquisizioni nell’inchiesta su presunte tangenti e appalti truccati per i lavori della metro di Milano, che ieri ha portato a 13 arresti, la Gdf ha trovato nella disponibilità di Paolo Bellini, il dirigente Atm, 17mila euro in contanti a casa sua e 50mila euro nelle sedi di società a lui riferibili. Sono stati trovati anche 20mila euro nella disponibilità di un altro indagato. Secondo gli investigatori Bellini avrebbe messo a punto un metodo raffinato per deviare i soldi degli appalti pubblici, truccare le gare e prendersi la sua fetta mensile dagli imprenditori.

“Falsifica il cavo, se ne accorgeranno solo se brucia tutta la galleria” queste le parole di Bellini intercettato, in Atm da 24 anni e responsabile degli impianti di automazione della metro milanese. “Devi falsificare le carte e neanche vengo a fare i collaudi, neanche Atm perchè sono io garante di questo. Il mio compito è fare la prostituta, porto a casa il lavoro, do a quello e a quell’altro e su ognuno mi prendo la mia quota mensile”.
Gli investigatori lo hanno chiamato “metodo Bellini“: una torta di soldi pubblici per 150 milioni di euro da spartire tra 8 società e una trentina di persone, di cui 12 ora sono in cella e una ai domiciliari.

L’inchiesta è partita da alcune lettere anonime arrivate alle Fiamme Gialle. Dalle carte emergono interventi abusivi in tutte le gare degli ultimi 2 anni. Bellini è considerato la mente, che giocando su più tavoli avrebbe fatto girare i soldi. “Se stai in Atm, ti fossilizzi – era solito dire – Io ho una mentalità imprenditoriale, quando vedo il soldo, l’affare lo faccio”. Bellini, per lungo tempo, avrebbe ceduto informazioni riservate ai concorrenti in cambio della “stecca”.
A marzo 2019 alcune brusche frenate dei convogli provocano incidenti con feriti sulla linea 1, ma neanche questo avrebbe intimorito Bellini e i suoi complici: “I tempi sono cambiati, ma le modalità no – rassicurava in un’altra intercettazione – e poi da solo in auto si compiaceva contando i soldi della mazzetta appena incassata: “Sedici, diciassette, diciotto, venti. Ok bravo, bravo ragazzo!”.

Anche l’ufficio di Manuela Villa, responsabile normativa e gestione procedure di Gara di Atm e al momento non indagata, è stato perquisito. Villa faceva parte della commissione esaminatrice della gara lanciata dalla municipalizzata milanese dei trasporti nel marzo 2019 (e vinta da Siemens Mobilty, unica società che alla fine presentò un’offerta) per il rinnovo del sistema di segnalamento della linea 2 della metropolitana. Il nome della dirigente compare diverse volte nell’ordinanza di custodia cautelare. A tirarla in ballo in varie intercettazioni è soprattutto Paolo Bellini. “Okay, dentro qua c’è una mia carissima amica che fa. che è la Villa che fa da segretaria e tutto, okay, lei è già d’accordo con me“, afferma Bellini mentre parla con un manager Siemens Mobility.