Terrorismo e immigrazione clandestina: 15 fermi tra Sicilia e Lombardia

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Una “minaccia alla sicurezza nazionale”. E’ così che la banda dei cosiddetti “sbarchi fantasma” viene considerata dai pm di Palermo che stanno eseguendo, insieme ai carabinieri del Ros, nelle province di Palermo, Trapani, Caltanissetta e Brescia 15 fermi disposti dalla Dda del capoluogo siciliano. Gli indagati sono ritenuti a vario titolo responsabili di istigazione a commettere delitti in materia di terrorismo, associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e al contrabbando di tabacchi lavorati esteri, ingresso illegale di migranti clandestini nel territorio nazionale ed esercizio abusivo di attività di intermediazione finanziaria.

E’ stato un pentito della Jihad, a svelare i retroscena dell’ultima organizzazione specializzata in viaggi veloci verso la Sicilia perché temeva che ci si ritrovasse con “un esercito di kamikaze in Italia”. Le sue dichiarazioni alla Dda di Palermo, guidata da Francesco Lo Voi, hanno portato all’operazione “Abiad” che ha consentito di scoprire la banda che si finanziava attraverso i viaggi organizzati clandestinamente: con 2.500 euro era possibile raggiungere le coste trapanesi partendo dalla Tunisia a bordo di gommoni veloci. Uno dei fermati, colui che poi ha collaborato con i pm, avrebbe anche istigato al terrorismo, invocato la morte in nome di Allah e fatto apologia dello Stato islamico attraverso i socia.

Per i pm di Palermo, che hanno disposto i fermi, la banda rappresenta “una minaccia alla sicurezza nazionale perché in grado di fornire un passaggio marittimo sicuro e celere particolarmente appetibile per persone ricercate dalle forze di sicurezza tunisine o sospettate di connessioni con formazioni terroristiche”.  Fra gli arrestati ci sono anche due palermitani.