Operazione “Cenerentola”: individuato un bazar della droga a Ponte Alto

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Tavolo della GdF "pieno" tra banconote, sostanze stupefacenti e materiali per le dosi

Due arresti e una denuncia a piede libero più il blocco di un fiorente commercio di droga nel capoluogo berico dopo un controllo a Ponte Alto. La guardia di finanza di Vicenza ha chiuso i battenti di un vero e proprio bazar: sequestrati 1,3 chilogrammi di hashish, 332 grammi di marijuana, 25 grammi di cocaina e una pasticca di ecstasy. Più 3 mila euro in contanti e quattro bilancini di precisione, probabile provento dello spaccio delle sostanze stupefacenti. Questo l’esito dell’operazione “Cenerentola” portata a termine nei giorni scorsi della dai finanzieri berici.

Le fiamme gialle di contrà S. Tomaso avevano “fiutato” il giro illecito insieme al cane antidroga Zack, utilizzato nel corso delle indagini e ispezioni. Il controllo di una pattuglia riservato a due soggetti sospetti in località Ponte Alto ha permesso di rinvenire su di loro – T.F. e T.A. tunisini rispettivamente di 20 e 27 anni – un abecedario del piccolo spacciatore: una serie di quantità seppur modiche ma diversificate di hashish e cocaina. Da qui una verifica più approfondita che ha portato all’identificazione dei due e a risalire alla loro “carriera” recente sul territorio nazionale, accompagnandoli in caserma per l’interrogatorio e formalizzare lo stato di fermo.

Una volta individuato il domicilio dei due reticenti a dare informazioni (grazie ad un’ispezione su uno smartphone secondo la nota dei finanzieri) è scattata la perquisizione dell’appartamento segnalato in città, trovando all’interno di un armadio un’ampia gamma di prodotti illeciti pronti per lo spaccio ai tossicodipendenti vicentini, probabilmente destinati in larga parte a Campo Marzo e altri avamposti ormai noti. Oltre alle varie tipologie di sostanze sopra citate, posti sotto sequestro anche quattro bilancini di precisioni, telefonini e materiali (sacchetti di cellophane in particolare) utili a confezionare le dosi da smerciare.

All’interno dell’appartamento, nel corso delle operazioni di perquisizione, sbucava fuori dal nulla un uomo di nazionalità pakistana, già gravato da un ordine di espulsione. Automatica la segnalazione al Tribunale e alla Questura, al pari del locatario per violazione delle norme sul soggiorno e sull’alloggio degli stranieri sul territorio nazionale. Al termine degli approfondimenti investigativi è stato appurato inoltre appurato che il secondo tunisino fermato a Ponte Alto, già espulso e rimpatriato nel corso del 2016, era rientrato illecitamente sul territorio italiano. Da qui l’arresto, in compagnia dell'”amico” con il quale circolava carico di droga per la città.