Bce. Lasciati tassi interesse invariati. Draghi: “Italia fra le incertezze dell’Eurozona”

La Banca centrale europea ha lasciato i tassi d’interesse invariati: il tasso principale resta fermo allo 0%, quello sui prestiti marginali allo 0,25% e quello sui depositi al -0,40%. La decisione è in linea con le attese del mercato.

La Bce conferma che il Quantitative easing proseguirà fino a dicembre e al ritmo di acquisti di 15 miliardi mensili, e “anticipa che in seguito, se i dati più recenti confermeranno le prospettive di inflazione a medio termine, gli acquisti netti giungeranno a termine”. L’Eurotower aggiunge che “intende reinvestire il capitale rimborsato sui titoli in scadenza per un prolungato periodo di tempo” dopo la fine del Qe e “finché sarà necessario per mantenere condizioni di liquidità favorevoli e un ampio grado di accomodamento monetario”.

A dirlo è il presidente della Bce Mario Draghi, intervenuto al termine di una riunione. Draghi ha parlato anche della situazione italiana, dichiarando che il nostro paese, come la Brexit e la guerra commerciale, “è fra le incertezze per lo scenario economico dell’Eurozona”. Ma Draghi si dice “fiducioso che si troverà un accordo” tra Commissione e governo, auspicando buon senso ma ha sottolineato quanto sia fondamentale per i Paesi altamente indebitati rispettare le regole del Patto di Stabilità e Crescita europeo, “in modo da assicurare una solida posizione di bilancio”.

“Se mi si chiede cosa si può fare riguardo alle banche, dato l’allargamento dello spread negli ultimi sei mesi, una prima risposta è ridurre lo spread e non mettere in dubbio la cornice istituzionale che sorregge l’euro”, così Draghi parlando dell’impatto dello spread sulle banche italiane. “Non ho la palla di cristallo, se sarà 300, 400 o quant’altro. Certamente questi bond sono nel portafoglio delle banche, se perdono valore intaccano il capitale delle banche” ha evidenziato Draghi.

Non vediamo nessun rischio”. Così Draghi, risponde alla domanda se la Bce rischia di finire in una situazione in cui prevalgano le esigenze di bilancio dell’Italia piuttosto che quelle di politica monetaria. il presidente però specifica: “Finanziare i deficit non è nel nostro mandato. Abbiamo l’Omt come strumento specifico, per il resto siamo in un regime di dominanza monetaria”, non di bilancio.

Il presidente della Bce ha parlato anche della situazione europea, dichiarando: “I dati recenti, anche se un po’ più deboli, confermano “un’espansione in corso ben diffusa e pressioni inflazionistiche in graduale rialzo” per l’Eurozona.