Un paese intero per l’ultimo saluto a Marco

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C’era tutta la comunità di Valli del Pasubio questo pomeriggio a dare l’estremo saluto a Marco Camposilvan, il giovane operaio che la settimana scorsa ha perso la vita in un cantiere a Marano Vicentino. Un migliaio circa le persone presenti alla liturgia funebre che si è tenuta nella chiesa di Santa Maria di Valli del Pasubio.

Gremita in ogni ordine di posto la seppur grande chiesa di Valli, con una comunità che si è stretta forte attorno ad un suo figlio così prematuramente scomparso. Un dramma con un peso specifico ancor più grande se si considera le piccole dimensioni del paese, poco più di 3000 abitanti, e soprattutto la modalità con la quale Marco ha perso la vita, un tragico infortunio sul lavoro sul quale è stata aperta un’inchiesta.

Sono venuti in tantissimi a dar l’ultimo saluto al loro amico, ricordato anche tramite delle immagini di momenti felici proiettate a lato dell’altare. Dai coscritti ai compagni di avventure, che prima della liturgia hanno letto un pensiero ricordando il sorriso e la vitalità contagiosa di Marco, un ragazzo di 26 anni che amava la montagna e la moto, oltre alla sua compagna Giulia. A memoria delle sue grandi passioni erano presenti in massa i ragazzi del soccorso alpino di Schio (cui sono state destinate le offerte) e gli amici motociclisti, che all’uscita del feretro verso il cimitero hanno omaggiato il loro amico facendogli ala con le loro moto e aprendo il gas, come lui anche amava fare. In chiesa anche i sindaci di Valli e Marano, Armando Cunegato e Marco Guzzonato.

A celebrare la cerimonia cinque parroci, tra cui i sacerdoti di Valli don Giuseppe Pasquale e don Evariano Fabris, oltre all’ex parroco don Maurizio Gobbo che ha recitato l’omelia. “Così come nel vangelo di Giovanni abbiamo ascoltato le vicende della morte e resurrezione di Lazzaro – ha detto don Maurizio – così dobbiamo noi trovare la forza di cercare Marco nel silenzio e nelle sue cose, nella montagna o nel rumore di una moto”.

A concludere la cerimonia i pensieri della compagna Giulia e una lettera della sorella Linda. Una folla ha poi accompagnato Marco al cimitero nell’estremo saluto.