Confcommercio, calo disastroso del turismo: meno di 120 milioni di presenze

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Confcommercio lancia l’allarme: l’anno che sta volgendo al termine registra numeri preoccupanti per quanto riguarda il turismo. Mancheranno all’appello 120 milioni di visitatori rispetto al 2019 e gli italiani che viaggeranno all’estero per le festività natalizie sono ben 13 milioni in meno.

Secondo l’indagine di Confcommercio, sono già stati cancellati ben 5 milioni di viaggi solo per le vacanze tra Natale, Capodanno ed Epifania, rispetto ai 25 milioni di partenze programmate dagli italiani appena pochi mesi fa. 5,3 milioni di viaggi sono stati modificati o riducendo il numero di giorni o scegliendo destinazioni più vicine. 7 milioni di viaggi invece sono i viaggi che per ora restano in sospeso. A Natale 6 intervistati su 10 sono stati fuori casa al massimo per 2 giorni senza uscire dalla propria Regione, mentre solo il 5% è andato all’estero. Dati in linea per quanto riguarda la lunghezza della vacanza anche a Capodanno, quando però chi farà vacanze di quattro giorni o più – 4 su 10 – andrà anche fuori Regione. Resta comunque basso il dato sulla previsione dei viaggi all’estero: 8% tra Capodanno e Epifania, contro valori che normalmente, in questo periodo, andavano oltre il 20%. La ripresa del turismo è quindi prevista non prima dell’estate se non si attenueranno i contagi e se la disponibilità economica continuerà ad essere limitata.
Di conseguenza a farne le spese sono anche i ristoranti, gli alberghi e il settore dell’intrattenimento. Il presidente di Confcommercio  Carlo Sangalli chiede al governo più sostegni. “Non è pensabile un’economia italiana senza il traino del turismo. In questa situazione è evidente che il Governo deve sostenere in particolare queste componenti della filiera turistica adottando misure sugli ammortizzatori sociali, senza aggravi di costo per le imprese, e sull’accesso al credito, ma anche interventi fiscali e di contributi a fondo perduto parametrati alle perdite subite”.
Confcommercio chiede dunque la proroga della cassa integrazione concessa alle attività ferme a causa dell’emergenza sanitaria, in scadenza il prossimo 31 dicembre, almeno fino al mese di giugno, la decontribuzione per il reinserimento lavorativo per il comparto del turismo organizzato che conta almeno 40mila dipendenti e composto da un’alta percentuale di micro imprese con meno di cinque dipendenti, che non hanno alcun altro strumento a tutela dei livelli di occupazione, e indennizzi certi e immediati per le discoteche, le sole a pagare le conseguenze alla nuova emergenza pandemica con la chiusura per decreto.