Economia, Giorgetti: “La pressione fiscale scenderà. Domani dl aiuti contro il caro energia”

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Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti in audizione alle commissioni speciali riunite di Camera e Senato sulla Nadef afferma che quest’anno la pressione fiscale scenderà al 43,8% del Pil inferiore dunque di 0,1 punti percentuali rispetto alla stima di settembre. La spesa per le pensioni assorbirà risorse per oltre 50 miliardi di euro fino al 2025. Giorgetti annuncia inoltre che il nuovo decreto sugli aiuti contro il caro energia sarà approvato domani.

“Le difficoltà che abbiamo affrontato nel corso degli ultimi anni hanno dimostrato che l’Italia ha una capacità di adattamento e di ripresa notevole. Il governo intende sostenerne i sacrifici, con un approccio prudente e responsabile che permetta al contempo di migliorare le prospettive economiche del nostro Paese e garantire la sostenibilità della finanza pubblica”, ha aggiunto il ministro.

Stanziati 21 miliardi per contrastare la crisi energetica. “In considerazione dell’incertezza del quadro economico di riferimento, il governo è intenzionato a destinare le risorse disponibili per il 2023 (circa 21 miliardi) al contrasto della crisi energetica, favorendo al contempo politiche di contenimento dei consumi e di risparmio energetico. In particolare – ha sottolineato Giorgetti – si prevede il rinnovo per i primi mesi del 2023 delle misure relative ai crediti di imposta in favore delle imprese per l`acquisto di energia e gas, al contenimento degli oneri generali di sistema per le utenze di energia elettrica e gas, al taglio al 5% dell’Iva sui consumi di gas e alla proroga delle agevolazioni tariffarie per i consumi elettrici e di gas in favore degli utenti domestici economicamente svantaggiati”.

Il governo sta inoltre studiando l’estensione della soglia di ricavi e compensi per le partite Iva che aderiscono al regime forfetario e un regime sostitutivo opzionale per i titolari di redditi da lavoro o di impresa non aderenti al regime forfetario che potranno assoggettare ad aliquota del 15% una quota dell’incremento di reddito registrato nel 2022 rispetto al maggiore tra i medesimi redditi dichiarati e assoggettati all’Irpef nei tre anni d’imposta precedenti”, ha dichiarato Giorgetti aggiungendo tra le misure anche la cosiddetta “tregua fiscale”.

In merito al Superbonus: secondo il ministro dell’Economia i bonus edilizi stanno causando rilevanti maggiori oneri rispetto alle stime. “L’incremento, sulla base delle informazioni al primo settembre, segnala uno scostamento complessivo di 37,8 miliardi sull’intero periodo di previsione. In particolare, per gli anni 2023-2026, i maggiori oneri determinano un peggioramento della previsione delle imposte dirette per importi compresi tra 8 e 10 miliardi in ciascun anno, che potrebbe pregiudicare l’adozione di altre tipologie di intervento”, ha chiarito Giorgetti spiegando poi che gli oneri del Superbonus potrebbero salire ulteriormente a fine anno.