Gentiloni sul Def: “Quadro positivo, la manovra non sarà depressiva”

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Crescita più forte delle attese, sopratutto per i prossimi anni, debito in calo a partire dal 2017 e uno spazio di 10 miliardi di maggior deficit a disposizione per la prossima legge di Bilancio. È la sintesi della nota di aggiornamento al Def, il Documento di Economia e Finanza, approvata oggi dal consiglio dei ministri.
Nel dettaglio ha sottolineato il il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, per il 2017 il Pil crescerà dell’1,5% e manterrà lo stesso trend anche nel 2018 e nel 2019. “Qualcuno potrà dire che è una previsione troppo ottimistica, ma credo che sia pienamente giustificata dalle politiche che metteremo in atto”, ha dichiarato Padoan che poi ha aggiunto: “da quest’anno il debito pubblico inizierà a scendere e si attesterà al 131,6% del Pil. Il prossimo anno continuerà invece a calare e si collocherà al 130% del Prodotto interno lordo”, ha aggiunto Padoan.
Il rapporto tra deficit e Pil si attesterà, dopo il 1,6% del 2018, allo 0,9% in 2019 e allo 0,2% nel 2020, quando verrà raggiunto il “sostanziale raggiungimento dell’equilibrio”, ha sottolineato il ministro dell’Economia. L’obiettivo del pareggio di bilancio era fissato al 2019.
La messa a punto della prossima manovra “è una delle misure che che stiamo valutando”, ha precisato ancora Padoan. Parlando poi delle clausole di salvaguardia su Iva e accise, il ministro ha affermato: “Il quadro di finanza pubblica sarà riempito dalla legge di bilancio, ma è un quadro che permette di dire con chiarezza che le clausole saranno totalmente eliminate”.
“Non sarà una manovra repressiva”, ha commentato anche il premier Paolo Gentiloni. I dati della nota di aggiornamento del Def “ci porteranno a proporre al Parlamento, nella seconda metà di ottobre, una legge di bilancio “che non sarà elemento di freno alla nostra economia”, ha commentato il premier Paolo Gentiloni. “Abbiamo margini molto più incoraggianti di quelli che discutevamo solo sei-sette mesi fa. Dobbiamo fare tutto tranne che dare un messaggio di preoccupazione, perché il Paese va alle elezioni alla sua scadenza naturale. Il nostro compito come governo è portare la legislatura a una conclusione ordinata, con risultati di finanza pubblica finalmente incoraggianti”, ha concluso Padoan.