Italia tra i Paesi più tartassati dal fisco. E’ l’allarme della Fondazione dei commercialisti

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...

L’Italia sotto la morsa del fisco, è tra i Paesi più tartassati e questa non è certo una novità, ma ora l’allarme arriva anche dalla Fondazione nazionale dei commercialisti.

Secondo un recente Studio, “la pressione fiscale è più alta del 5,8% di quella reale (42,4%)”, superando quindi il 48%. Ciò, scrivono i professionisti, fa del nostro “il Paese più tartassato d’Europa”. Dopo cinque anni di ininterrotto calo, la pressione fiscale nel 2019 è salita di 0,7 punti.

Nonostante gli interventi sul cuneo fiscale degli ultimi anni, l’indicatore Ocse che misura il cuneo pone l’Italia ai primi posti in Europa: terzo posto per dipendente single con il 48% e primo posto per dipendente sposato con due figli con il 39,2%. Dall’analisi del gettito tributario per singola imposta, si evince, inoltre, che le prime 10 imposte (su 88 voci totali desumibili dalle tabelle Istat) coprono l`85% del totale. Lo stesso dato era pari all’82,3% nel 1995. C’è una tendenza alla concentrazione del prelievo tributario sulle imposte principali. Ad esempio, l’Irpef, che nel 2019 è la prima imposta con 176,8 miliardi di euro di gettito, copre il 34,2% del totale (+2% sul 1995), l’Iva, che è la seconda imposta per gettito con 111,8 miliardi di euro, copre il 21,6% del totale (+1,3% sul 1995). Insieme, l’Irpef e l’Iva, coprono il 55,9% del gettito tributario totale (+3,3% sul 1995).

Nel confronto internazionale, la pressione fiscale si mostra sbilanciata dal lato del lavoro rispetto al consumo. Infatti, nell’ultimo anno con dati disponibili per un confronto, il 2018, l’Italia si pone al settimo posto nel primo caso e al 21esimo posto nel secondo. In particolare, per il gettito Iva in rapporto al Pil, l’Italia si colloca al 26esimo posto nella graduatoria EU27, mentre per il gettito dell’imposta personale sul reddito, l’Italia si colloca al quinto posto.

La pressione fiscale sulle famiglie, calcolata mediante una rielaborazione della Fondazione nazionale dei commercialisti dei dati Istat, è risultata nel 2019 pari al 18%, in crescita di 0,3 punti rispetto al 2018. Dopo lo shock del 2012-2013, che ha visto la pressione fiscale italiana crescere di 2,1 punti percentuali, la pressione fiscale sulle famiglie si è ulteriormente incrementata per poi rientrare leggermente negli ultimi due anni e rimanere quindi invariata, mentre nello stesso periodo la pressione fiscale complessiva si è ridotta di un punto percentuale.