Rincari bollette, le strategie del governo. Salvini: “Sì a una centrale nucleare in Lombardia”

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Il governo è al lavoro per fronteggiare i forti rincari delle bollette previsti per l’autunno. Ieri durante il convegno della Cgil organizzato a Genova, il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani ha annunciato che gli aumenti viaggerebbero al momento attorno al 40% per l’elettricità e al 31% per il gas. Allo studio ci sono almeno tre strade possibili: un intervento sull’Iva pagata dai consumatori,  una misura una tantum per “scongiurare” l’aumento di ottobre o l’utilizzo di parte dei fondi per le aste dei diritti per le emissioni di CO2 .

Il rincaro dei prezzi dell’elettricità è un fenomeno già in atto da mesi e che non riguarda soltanto il nostro Paese, ma dal secondo trimestre del 2020 allo scorso agosto, il prezzo dell’energia elettrica per gli italiani è passato da 16,08 a 22,89 centesimi di euro per kilowattora. Nello specifico, lo scorso trimestre i costi sono aumentati del 20%, ma gli effetti sulle bollette sono stati contenuti grazie all’intervento del governo che ha stanziato 1,2 miliardi di euro. La misura a favore dei consumatori ha tenuto infatti l’aumento dei prezzi sotto la soglia del 10%.

Dopo i lunghi mesi di lockdown dovuti all’emergenza sanitaria del coronavirus, l’attività produttiva ha ripreso ovunque la sua corsa, con un conseguente aumento del fabbisogno energetico e la maggiore domanda ha fatto salire i prezzi delle materie prime da cui dipende la produzione energetica, soprattutto per quel che riguarda petrolio e gas naturale. Sono materie prime sempre più difficili da reperire, o per gli elevati costi legati al trasporto o perché presenti in natura in quantità sempre più limitate. Dalla primavera 2020 il prezzo del petrolio è aumentato del 200%, mentre quello del gas naturale ha fatto registrare un rincaro del 30% solo nel secondo trimestre del 2021.

Ad influire sono anche le relazioni internazionali e i fenomeni naturali. La produzione energetica italiana si basa infatti per il 40% sul gas naturale e le principali fonti sono la Russia, che ha deciso di tagliare una buona parte delle quantità destinate all’Europa per dirottarle sul mercato asiatico, e poi sul fronte europeo ci sono alcuni problemi nei giacimenti del Mare del Nord con l’esaurimento in atto di uno dei più importanti dei Paesi Bassi: di conseguenza c’è una riduzione di gas naturale disponibile.

Sono anche aumentati i costi dei permessi di cui dispongono le aziende per produrre anidride carbonica come prevede il Sistema per lo scambio delle quote di emissione dell’UE: l’obiettivo è quello di ridurre in maniera sempre più consistente le emissioni di CO2 e il Sistema si basa su un meccanismo di permessi e quote: una volta fissato dall’UE il tetto massimo di anidride carbonica che le aziende possono produrre, le autorità europee rilasciano dei permessi-quote in un numero limitato. Le aziende poi acquistano, ricevono o vendono le proprie quote in base alle loro emissioni.

Il leader della Lega, Matteo Salvini, si dice favorevole alla costruzione di una centrale nucleare in Lombardia. “E che problema c’è? Ci sono centrali nucleari nei pieni centri storici di tante città” ha detto Salvini ricordando la presenza di centrali nucleari in tanti Paesi europei e chiedendosi che senso ha importare l’energia elettrica e pagando la bolletta più cara. “La Svezia di Greta ha 8 centrali. Ci sono centrali nei centri storici di grandi città: a Copenaghen c’è un termovalorizzatore in centro città, con una pista di sci. L’Italia è l’unico Paese del G8 senza nucleare, oggi sono funzionanti 128 centrali nucleari, di cui 58 in Francia”. D’accordo con Matteo Salvini è la vicepresidente della Regione Lombardia, Letizia Moratti: “Il nucleare ha fatto grandissimi passi avanti, adesso c’è un nucleare verde, un nucleare sicuro, personalmente credo sia anche il modo per non pagare bollette che continuano a crescere, siamo troppo dipendenti dall’estero per importare energia. Un nucleare verde, sicuro, credo sarebbe una buona cosa, non solo per la Lombardia ma per l’Italia”.