Questa sera la fiaccolata in ricordo di Rita Amenze. Pellizzari fa ritrovare la pistola

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Noventa Vicentina ricorda questa sera con una fiaccolata Rita Amenze Honest, 31enne uccisa con quattro colpi di arma da fuoco venerdì scorso mentre andava al lavoro, omicidio per il quale si trova in carcere da sabato il marito Pierangelo Pellizzari, di 61 anni. Sono 81 le donne uccise nel 2021, di cui 70 uccise in ambito familiare o affettivo; di queste, 50 hanno trovato la morte per mano del partner o dell’ex partner.

La fiaccolata prenderà il via alle 20,30 dal parcheggio del Migross di Noventa Vicentina ed è stata voluta dalla Cgil di Noventa Vicentina insieme all’Anpi Basso Vicentino e alla lista civica Noventa Attiva, che invitano tutta la cittadinanza ad essere presente portando una candela da mantenere accesa durante il tragitto (obbligatori ovviamente mascherina e distanziamento fisico). “Lasceremo che il silenzio di una Comunità raccolta accompagni il ricordo di Rita” dicono gli organizzatori. Il corteo passerà per le vie Bergoncino, Leonardo Da Vinci e Fioccarde, arrivando infine all’ingresso dell’azienda dove Rita Amenze è stata freddata.

Ritrovata la pistola. Nel pomeriggio di ieri, su indicazioni fornite spontaneamente dal Pellizzari, i carabinieri del nucleo investigativo provinciale hanno trovato l’arma del delitto: una pistola calibro 7.65 di fabbricazione cecoslovacca. Era avvolta da un sacco nel pollaio adiacente all’abitazione in disuso della madre dove Pellizzari è stato fermato, in via Quargente a Villaga, a pochi passi dalla casa dove fino a pochi giorni prima viveva con la moglie. Oltre all’arma, è stato rinvenuto un contenitore con numerosi colpi dello stesso calibro. Effettuati i rilievi di rito, pistola e munizionamento sono stati posti sotto sequestro a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Arresto convalidato. Ieri intanto in carcere davanti al giudice per le indagini preliminari Roberto Venditti nell’interrogatorio di convalida del fermo, Pierangelo Pellizzari – che è difeso dagli avvocati Michele Albertazzi e Paola Sandri – ha scelto ancora di avvalersi della facoltà di non rispondere, anche se ha dato indicazioni che hanno portato al ritrovamento dell’arma. Il giudice ha convalidato l’arresto e firmato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per omicidio aggravato, rapina e minacce: l’uomo ha avuto infatti anche la freddezza di rubare alla vittima il portafogli dopo averle sparato.

Oggi intanto si svolgerà l’autopsia sul corpo della sfortunata operaia, madre di tre figli, uccisa sotto gli occhi di alcune colleghe mentre stava entrando al lavoro alla Meneghello Funghi in via Fioccarde a Noventa, dove era assunta da quattro anni. Pellizzari – a cui le forze dell’ordine hanno dato la caccia per 30 ore – era un manesco e già nel 2018 era stato condannato per aver aggredito la ex convivente, che lo aveva denunciato due volte. Le decisione di uccidere la moglie, che era da poco rientrata da un viaggio in Nigeria e che voleva portare i tre figli in Italia, sarebbe scaturita principalmente, ritengono gli inquirenti, da motivi economici.

Sullo sfondo il luogo dell’agguato di stamattina, nei riquadri l’uomo ricercato e la vittima

L’uomo infatti le chiedeva di continuo denaro e – come la 31enne aveva raccontato  a un sindacalista della Cgil e come riporta oggi Il Giornale di Vicenza – l’aveva picchiata anche nel maggio scorso. Le aveva messo le mani addosso anche pochi giorni fa, quando l’aveva buttata fuori di casa e lei si era rivolta ai carabinieri raccontando l’accaduto, senza però sporgere denuncia: questo aveva impedito di far scattare il cosiddetto “Codice Rosso”, ossia una corsia preferenziale nelle indagini e nella denuncia. Rita era andata ad abitare da un’amica a Vicenza ma quell’uomo lo temeva molto, tanto da andare al lavoro insieme a lei.

Una donna solare e determinata. Definita dai titolari una brava ragazza, Rita Amenze avrebbe compiuto fra pochi giorni 31 anni. Metteva l’anima alla ricerca di un futuro migliore. “Non la conoscevo molto – spiega il sindaco di Villaga Eugenio Gonzato – ma era una donna solare e molto determinata: lavorava, aveva voluto prendersi la patente di guida, voleva riunire qui in Italia la sua famiglia, i suoi figli. Pellizzari invece lo conoscevo bene, fin da piccolo: una persona spesso sopra le righe e con punte di arroganza”. L’uomo ha anche altri figli adulti, che con lui non intrattenevano più alcun rapporto.

Rita era arrivata in Italia nel 2017, l’anno successivo si era sposata con quell’uomo di trent’anni più grande, di cui evidentemente ignorava le violenze pregresse. Inizialmente fra i due sembrava le cose andassero bene, poi tutto è degenerato negli ultimi tempi. Nell’ultimo anno si mantenevano grazie al lavoro di lei, che pure di mandare qualcosa ai figli faceva anche un secondo lavoro: la vendita di cosmetici. “She is a queen, her soul is royalty”, ossia “Lei è una regina, la sua anima è regalità” ha scritto sulla copertina del suo profilo Facebook.