Alta Via degli Altipiani n. 11

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L’Alta Via degli Altipiani n. 11 è la lunga traversata che dal Passo Vezzena giunge al centro di Enego. Il nome si deve ai due altopiani attraversati, rispettivamente quello del Vezzena e quello dei Sette Comuni. Solo un piccolo tratto (quello della partenza) si sviluppa in territorio trentino, mentre la maggior parte dell’alta via si snoda lungo il confine del territorio vicentino.

La lunghezza del percorso è di 54 chilometri con un dislivello positivo di oltre 2000 metri. Il modo migliore per godere appieno di questo viaggio è attraverso un trekking di 2-3 tappe; le difficoltà sono basse e adatte a qualsiasi escursionista.

L’Alta Via degli Altipiani ha inizio dal Passo Vezzena, luogo piuttosto ameno ricco di malghe e pascoli a 1417m di quota. Da qui si sale al vicino Forte Busa Verle per ascendere poi alla prima cima dell’itinerario: Cima Vezzena, nota anche come Pizzo di Levico. La vista qui è spettacolare, domina sui sottostanti laghi di Levico e Caldonazzo in Valsugana e sulla piana del Vezzena, mentre poco più lontano si ammirano il Becco di Filadonna e l’inizio della lunga catena del Lagorai. Sulla vetta si trovano anche i resti dell’omonimo forte.

Lasciata la prima cima si segue il filo di cresta passando per la Bocca di Forno e risalendo poi a fianco di alcuni pascoli fino a Cima Mandriolo, già in terra vicentina. Si percorre ora un bel tratto di cresta molto panoramico fino al già visibile Monte Portule: si oltrepassa quindi il valico di Porta Manazzo, quindi la boscosa Cima Laste, Bocchetta Larici per risalire nuovamente fino a Cima Larici dove si gode una splendida vista sul vasto Portule. Da qui passando per il Monte Erba si scende a Porta Renzola dove si notano ancora i postumi di un vecchio incendio a danno dei pini mughi lungo la cresta.

Con una faticosa salita si raggiunge il Monte Kempel e quindi la vicina vetta del Monte Portule a 2308m di quota, che costituisce la seconda cima più elevata dell’alta via.

Affascinante è la vista dei versanti nord del Monte Gomion e di Cima Dodici che precipitano con fasce rocciose severe nella piccola Val di Sella.

Dal Portule si scende a Porta Kempel per aggirare la mole del Monte Gomion (o Trentin) fino ad intravedere la piramide di Cima Dodici (o Ferozzo). Notevole è la morfologia carsica che si incontra lungo il sentiero con un tratto caratterizzato da crepacci carsici.

Cima Dodici, con i suoi 2336m di quota, costituisce la cima più elevata dell’Alta Via n. 11 e della Provincia di Vicenza. Da qui si ammira un panorama a 360 gradi che spazia dalla Cima d’Asta alla Laguna Veneta, alle Piccole Dolomiti.

Poco lontano dalla vetta si trova il Bivacco Buse delle Dodese dove è possibile passare la notte.

Da qui si oltrepassano quindi Cima Undici e Cima Dieci per toccare il Monte Ortigara dove si erge la colonna mozza a ricordo dei tragici scontri avvenuti durante la Prima Guerra Mondiale. Dalla cima si scende verso nord per la Galleria Biancardi attrezzata con corde fisse fino al Passo dell’Agnella, dal quale poi si prosegue sempre lungo la cresta per salire alla Cima della Caldiera.

Si continua quindi per prati per Porta Incudine e la voragine carsica del Buso dei Quaranta per transitare all’interno del labirinto di roccia dei Castelloni di San Marco, dove vale la pena effettuare il percorso completo per ammirare questo complesso frutto sia del lavoro dell’acqua che di quello dei soldati.

Poco lontano si trova l’Anepoz, l’antico cippo confinario n.1 posto a confine tra la Repubblica di Venezia e l’Impero Asburgico; esso si raggiunge con una breve deviazione lungo il Sentiero dei Cippi fino ad uno sperone di roccia a picco sulla Valsugana.

Da qui si abbandona la cresta per scendere nella Piana di Marcesina passando per boschi e pascoli: si toccano di seguito il Colle Lagosin, Malga Buson e la Cappella di San Lorenzo sfiorando le Paludi. Oltrepassata la vasta piana si ascende al Passo della Forcellona da cui si raggiungono il Rifugio Val Maron e Casera Stazio.

Manca quindi un’ultima lunga discesa per giungere ad Enego: inizialmente si scende lungo un sentiero per Malga Agostini, successivamente si prende la strada asfaltata che porta alla chiesa di Frizzon e con un ultimo tratto quasi pianeggiante si arriva nei pressi del Duomo di Enego a 751m di quota.

La principale difficoltà che si incontra lungo l’Alta Via n. 11 è il reperire l’acqua, in quanto la natura carsica del luogo ne priva quasi totalmente ogni presenza superficiale. Per ciò ci si deve appoggiare a qualche malga o rifugio lungo il percorso o alle sporadiche fonti. Il percorso è segnalato con segnavia rossi triangolari con al centro il numero 11, ma è bene fare affidamento a una carta escursionistica o una traccia gps. In seguito all’evento Vaia del 2018 alcuni tratti di bosco nella zona di Marcesina risultano attualmente ancora impercorribili per la presenza di schianti, perciò occorre effettuare delle deviazioni per altri sentieri.