Batteri sopra il limite nell’acqua della piscina da 25 metri: divieto di balneazione

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La vasca da 25 metri delle piscine di Arzignano non è idonea alla balneazione a causa della presenza di micro-organismi superiori ai limiti di legge e la sindaca Alessia Bevilacqua ha ordinato la sospensione dell’attività in acqua.

Si scrive così una nuova puntata della spinosa vicenda dell’impianto natatorio, gestito dalla Spvul5 (società concessionaria degli impianti piscine, tennis, palestra, bar, centro benessere che sono ubicati al parco dello sport di Arzignano), che con l’amministrazione comunale ha un pesante contenzioso aperto.

Ieri, infatti, il Servizio Igiene e Sanità Pubblica dell’Ulss 8 Berica ha segnalato al Comune che a seguito dei prelievi eseguiti il 14 settembre presso le piscine, sono stati riscontrati nell’acqua della vasca semi-olimpica da 25 metri, parametri fuorilegge per quella che tecnicamente viene definita “Conta di microrganismi vitali a 36°”: l’acqua della piscina insomma era insalubre e conteneva batteri e germi per un valore di 200 ufc/ml (ossia unità formanti colonie per millilitro), quando i limiti stabiliti dalla Regione pongono come limite massimo 100-150.

E’ stata quindi la stessa Ulss 8 a dichiarare la non idoneità alla balneazione e di conseguenza il sindaco di Arzignano, in qualità di autorità comunale in materia sanitaria e di igiene pubblica già oggi ha emanato un’ordinanza contingibile ed urgente che sospende la balneazione nella vasca da 25 metri. La ripresa del suo utilizzo dovrà passare il vaglio della stessa Ulss.
Con la società che gestisce le piscine di Arzignano, come noto, l’amministrazione comunale ha una pesante vertenza aperta: la prima udienza in tribunale per il procedimento sommario è fissata al 30 settembre: dovrà definire se la piscina potrà tornare già in breve tempo nella disponibilità del Comune di Arzignano. La decisione è attesa entro fine anno. Il 9 luglio di quest’anno il Comune, a causa di quelli che l’amministrazione comunale ritiene gravi inadempimenti di gestione e manutenzione (in particolare l’interruzione del servizio protratta per oltre 30 giorni) ha notificato alla società Spvul5 la risoluzione della concessione del Parco dello Sport. La società si è però opposta alla restituzione del complesso di proprietà del Comune, sollevando eccezioni che alla giunta Bevilacqua appaiono infondate.
“Come già evidenziato dai cittadini, e come dimostrato dalle diverse problematiche di gestione lamentate dagli stessi cittadini/utilizzatori degli impianti – spiega il Comune in una nota – abbiamo rilevato che i gravi problemi che hanno afflitto impianti e gestione hanno radici e base che sono ben precedenti alla pandemia Covid (che ha messo in ginocchio molte attività sportive, n.d.r.). Il Comune di Arzignano ha, quindi, attivato una causa giudiziaria a cui viene dato il nome di “sommaria”, cioè di urgenza, per il recupero in via provvisoria e nel minore tempo possibile della disponibilità degli impianti sportivi, in modo particolare delle piscine, nell’interesse della collettività.