Cima del Bassimante e Monte Caliano

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Lungo la cresta del massiccio del Novegno che divide la Val Posina dalla Val Leogra si elevano le due cuspidi rocciose della Cima del Bassimante e del Monte Caliano, che ben si distinguono dalle restanti cime erbose e dai versanti meno severi.

L’ascesa a queste due cime regala soddisfazione per l’ambiente poco frequentato, insieme ai sentieri della Grande Guerra che si inerpicano con grande intuito tra pareti di roccia.

Il punto di partenza ideale è lo spiazzo antistante il Monumento ai Caduti per la Libertà nei pressi della Contrada Vallortigara, raggiungibile da Santa Caterina sull’Altopiano del Tretto.

Da qui si segue il ripido sentiero 411 che taglia la lunga strada a tornanti che sale a Malga Ronchetta. I vasti boschi che ammantano i versanti del Novegno sono in prevalenza faggete, che nel periodo autunnale regalano degli splendidi quadri dai colori caldi e accesi.

Si segue la strada sterrata che asseconda a lungo le pieghe della montagna fino ad un tornante poco dopo una ex cava di pietra. Dal tornante si stacca una stradella secondaria che sale alla pittoresca Malga Fontana, circondata da alcune piante di sorbo degli uccellatori. La cima immediatamente sopra la malga è il Monte Spin, la cui vetta è coperta dai faggi. Lungo la cresta si notano i solchi delle trincee risalenti a più di un secolo fa, che correvano fino all’antistante Cima del Bassimante. Quest’ultima appare in tutta la sua imponenza con le sue fasce rocciose stratificate.

Per raggiungere la cima vi è un sentiero di guerra che con alcuni tornanti supera gli ultimi metri di dislivello al di fuori del bosco, aggirando poi le pareti rocciose fino a raggiungere un facile canalino erboso che perviene a una forcella. Da qui, con un breve tratto di roccette dove si effettuano dei facili passaggi di arrampicata, si sale alla cima ponendo attenzione al breve traverso un po’ esposto. Dalla vetta si ammira uno splendido panorama sulle vette delle Prealpi Vicentine ed il percorso di salita.

Si torna alla forcella, quindi da qui si sale in breve al vicino Monte Caliano lungo un breve ma ripido versante erboso che affianca un’aerea crestina rocciosa. Raggiunta la croce di vetta vale la pena sostare un momento per godersi il silenzio insieme al panorama. Con facilità si possono sorprendere anche i camosci al pascolo.

Da qui la cresta del Novegno prosegue verso il Monte Cogolo e il Monte Rione, l’elevazione più alta del massiccio. Scesi i pochi metri della cima si incontra nuovamente il sentiero 411 che scende diretto a Malga Ronchetta, passando nei pressi di alcune gallerie che attraversano la roccia del Caliano fino ad affacciarsi sulla sua parete rocciosa. Dalla malga non resta che seguire il sentiero fino a tornare nuovamente al punto di partenza.

L’itinerario ha difficoltà escursionistiche, con alcuni brevi tratti dove è richiesta una buona esperienza su terreni impervi. Affascinanti sono le viste dalle cime, così come i percorsi al di fuori dai sentieri più battuti. Durata oltre le tre ore.