Da Merendaore a Campogrosso

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Una piacevole gita sulla neve dalle viste spettacolari è quella che si può affrontare da Merendaore, frazione di Recoaro Terme, all’Alpe di Campogrosso. Complici le abbondanti nevicate di quest’anno, questo itinerario è possibile affrontarlo con gli sci d’alpinismo o le ciaspole.

Spesso le “quote medie” vengono tralasciate dalla maggior parte degli escursionisti, diretti al massiccio del Carega o al Sengio Alto, ma anche qui si possono scoprire ottimi percorsi con vari punti di interesse: vecchie contrade e baite, alberi monumentali, scorci sulle Piccole Dolomiti.

Un comodo punto di partenza è la piazza di Merendaore a 700 metri di quota, dove si può lasciare l’auto. Ci si addentra subito per la borgata dove nel periodo natalizio si incontrano diversi presepi esposti; passati sulla destra orografica del Torrente Merendaore, si prende una stradella che risale i prati della Cima della Tomba con alcuni tornanti.

Lungo la breve ascesa si apprezza la vista sulla piccola frazione e sullo sfondo il Colle di Santagiuliana. Arrivati nei pressi del cocuzzolo di Cima della Tomba, dove un tempo erano situati i Fienili Sleghe, si trovano alcune baite: si passa vicino a queste e si prosegue per la carrareccia in leggera salita, aggirando una breve dorsale. Da qui si ammira una splendida vista sulla vicina Catena delle Tre Croci, che ammantata di neve riveste ancor più fascino rispetto al periodo estivo.

Poco sopra si trova la località Mezzo Cason, dove la strada che sale a Campogrosso spiana per qualche centinaio di metri. Conviene però traversare ancora verso la valle del Rotolon, lungo un sentiero che porta ad altre baite. Da qui si prende un’altra strada sterrata che si collega alla strada provinciale che conduce a Campogrosso. La si attraversa e si sale per prati, dritti verso Malga Ravo.

Qui domina la vista sul gruppo del Fumante con le sue guglie slanciate verso il cielo. Si notano la Cima Lovaraste e il Torrione Recoaro, le Guglie della Scala con il Dito di Dio e le guglie Gei e Negrin.

Si prosegue tagliando leggermente verso destra e in circa un quarto d’ora si giunge al Rifugio Piccole Dolomiti alla Guardia. Da questo punto esistono due possibilità: seguire la strada che solitamente si presenta innevata oppure il sentiero che con alcune accorciatoie si dirige sempre verso il Rifugio Giuriolo al Passo di Campogrosso. Un’ulteriore possibilità consta nella salita del sentiero delle Mole fino al Passo delle Buse Scure, allungando così di circa un’ora l’itinerario.

Normalmente non sussistono grandi pericoli, eccetto dopo considerevoli nevicate nel tratto delle due gallerie dove transita la strada.

Una volta giunti all’Alpe di Campogrosso si presenta una mirabile vista, nota ai più, del Carega e del Sengio della Sisilla.

Per effettuare un giro ad anello si può continuare per Malga Campogrosso e scendere lungo il sentiero naturalistico A. Gresele (segnavia 125). Dopo un passaggio caratteristico tra due rocce si scende ripidamente a lato di un bosco di faggi fino a Malga Lagodino.

Poco sotto, ad un quadrivio, si continua a scendere. Se si trova ancora neve allora si può passare per le contrade Povaraste e Raltole fino a sbucare tra le case di Merendaore. Se invece non c’è grande innevamento conviene seguire il sentiero per la località Roccolo fino a poco sopra la Contrada Ulbe. Una volta raggiunta la strada asfaltata si rientra a Merendaore.

Complessivamente l’itinerario si sviluppa per una decina di chilometri e conta 800 metri di dislivello. È ideale per chi vuole passare del tempo in luoghi non troppo frequentati ma al contempo godersi i bei panorami sulle Piccole Dolomiti.