Fimon: la Valle dei Mulini e il Monte Castellaro

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Il borgo di Fimon sorge in una delle valli più recondite dei Colli Berici: lo si raggiunge dopo aver superato la frazione di Torri di Arcugnano, lasciando alla propria sinistra il ben più noto Lago di Fimon.

Giunti al piccolo paese, dove spicca la chiesa che sovrasta il restante nucleo abitato, si nota la confluenza di due strette valli: la Valle dei Mulini e la valletta che scende da Villa di Fimon; tra di esse si erge il cocuzzolo del Monte Castellaro a divederle.

Con una piacevole escursione è possibile unire i luoghi più caratteristici nei dintorni: come punto di partenza si può scegliere Fimon; da qui si segue facilmente la strada asfaltata che risale la Valle dei Mulini, la quale ha inizio all’altezza della Fontana di Fimon.

Lungo la valle si incontrano tre edifici storici: i vecchi mulini che erano attivi fino al secolo scorso. Tra di essi quello meglio conservato è il Mulino Casarotto, il secondo che si incontra, dove è ancora possibile osservare la ruota in legno esterna mossa un tempo dall’acqua.

Le macine in pietra si possono ancora scorgere nelle pertinenze delle case.

Il terzo mulino è il Mulino Zanotto, localizzato all’interno di una piccola contrada affacciata sul corso del torrente che scorre all’interno della valle. Si prosegue fino all’ultima contrada, dove si trova un grande incavo roccioso con all’interno una Madonna. Da qui inizia il sentiero che risale la restante parte di valle, immerso in un bel bosco dove si è cullati dallo scorrere del torrente.

Sul versante della sinistra idrografica della Valle dei Mulini vi è un piccolo balcone panoramico: qui si incontra Casa Pavan, isolata al limite del bosco e risalente a circa quattro secoli fa. Seguendo una bella mulattiera in mezzo ad un castagneto si giunge a Contrada Tezze, dove si possono osservare, nelle vicinanze del nucleo abitato, una serie di doline coltivate.

Non dista molto il paesello di Villa di Fimon, addossato alle pendici del Monte Castellaro dal caratteristico profilo conico.

È possibile costeggiare interamente il monte attraverso un sentiero a mezza costa che compie un anello dal centro del paese; dopo aver percorso un tratto di strada bianca fino ad una bella casupola tra i campi si trova il sentiero che segue le curve di livello passando nei pressi dell’ingresso della Grotta Dito dell’Orso, una piccola cavità carsica di poco meno di un centinaio di metri, e sfiorando delle vecchie priare dove un tempo veniva estratta la Pietra Bianca di Vicenza.

Costeggiato il vigneto di Contrada Bertani, affacciato su Fimon, si ritorna a Villa di Fimon giungendo alla piccola Chiesa di Santa Maria della Neve e San Rocco.

Da qui si può concludere l’escursione scendendo direttamente lungo la strada fino a Fimon, oppure si può salire a Perarolo lungo una mulattiera che ha inizio proprio da Villa di Fimon. Raggiunto il caratteristico campanile della frazione si segue quindi la Strada del Raposso, un sentiero che evita la strada asfaltata per calare direttamente a Fimon.

Complessivamente l’itinerario conta di 10-13 chilometri a seconda dei sentieri che si percorrono, con qualche centinaio di metri di dislivello. I periodi ideali, considerando le basse quote, sono la primavera e l’autunno.