Il monte Foraoro da Caltrano

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Caltrano, lambito dal tortuoso corso dell’Astico da un lato e protetto dalla mole dell’Altopiano dei Sette Comuni dall’altro, è un buon punto di partenza per alcune escursioni che ricalcano sentieri della Grande Guerra. Le cime soprastanti, con le malghe e i pascoli a meridione, offrono delle vaste vedute su tutta la pianura fino alla laguna veneta.

Lasciato il centro si segue il segnavia 677 lungo il Sentiero del Costo Grumo. Oltrepassate le ultime case del paese si affianca il solco della Val Grande lungo un ripido sentiero che supera alcuni vecchi appezzamenti delimitati da muri a secco, per entrare in seguito in un bosco di carpino nero. Il tratto più interessante di questa prima parte di itinerario è la mulattiera risalente alla Prima Guerra Mondiale, lungo la quale si possono osservare numerose postazioni in caverna e alcune cisterne. Questo tratto si sviluppa a fianco di una cresta rocciosa, quella del Costo Grumo appunto, dalla quale si godono alcuni scorci sulla Valle dell’Astico, le Colline delle Bregonze e sulle cime poste sopra al Costo.

Qui la mulattiera si inerpica con numerosi tornanti attraverso la faggeta, attraversando anche una galleria.

Dopo una lunga e faticosa salita si giunge finalmente ai pascoli di Malga Sunio, alla quale si perviene dopo mille metri di dislivello dalla partenza. Poco sopra vi sono le Vasche Sunio, a fianco delle quali passa la Strada delle Malghe di Caltrano. L’elevazione più vicina è quella del Monte Foraoro, ammantata da una coperta di faggi che nel periodo autunnale virano dal verde al giallo e al rosso.

Preso il sentiero che dalle Vasche Sunio si inoltra nel bosco e giunge al Passo della Pianetta, si segue la traccia di sentiero che ricalca alcune opere militari fino alla tozza vetta del Monte Foraoro. La cima è segnalata da un grosso ometto di sassi, mentre poco distante si trovano diverse trincee ancora ben conservate.

Per scendere conviene seguire il segnavia bianco e rosso che conduce alla bella Malga Foraoro, dalla quale si ammira una delle viste più suggestive di questa parte di altopiano.

Non resta quindi che scendere verso il Monte Sunio e quindi attraverso la Val delle Laste per mezzo di un ripido e poco evidente sentiero, utilizzato un tempo dai valligiani per fare legna e per lo sfalcio; si cala quindi al sentiero 681 che conduce alla frazione di Tezze.

Da qui si scende facilmente a Camisino, quindi attraverso le Scalette e le due fontane (Fontana Grande e Fontana Piccola delle Scalette) si ritorna a Caltrano.