Il Sentiero dei Castei a Laghi

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A nord del paese di Laghi, fra la Val Scarabozza e la Val di Tovo, si eleva una selva frastagliata di cime aguzze che prende l’appropriato nome de I Castelli. Lungo la sua cresta si sviluppa l’articolato Sentiero dei Castei, vecchia traccia militare che i soldati dell’Impero Austroungarico ricavarono tra rocce e canaloni durante la Strafexpedition del 1916. Qui i soldati costruirono un baluardo sospeso sulle valli della Val Posina, con appostamenti, trincee e ricoveri in roccia.

In diversi punti lungo il Sentiero dei Castei si notano infatti muri a secco e gradini in pietra, ma per la maggior parte dell’itinerario la traccia è poco visibile e attraversa tratti non banali che rendono questo percorso adatto a chi ha una buona esperienza di montagna e spirito esplorativo.

I punti di partenza per ascendere a I Castelli possono essere la Contrada Facci se si sceglie la Val di Tovo, oppure il paese di Laghi se si vuole approcciare i monti dal versante opposto. Nel primo caso si deve risalire il sentiero 530 fino al capitello che si incontra al Fondo del Boal dei Lavassi, prima dell’inizio della mulattiera militare che conduce al Castellone. Da qui si piega a sinistra per la strada sterrata che porta al Passo della Lazza, largo intaglio che separa il Monte dei Calgari dai contrafforti de I Castelli. Da qui in breve si raggiunge Contrada Castellan, dalla quale ha inizio il Sentiero dei Castei.

Partendo da Laghi invece si lasciano alle proprie spalle gli idilliaci laghetti per salire lungo il sentiero per Contrada Collegio, da cui con un ultimo breve tratto di salita si perviene a Contrada Castellan.

La prima parte del Sentiero dei Castei è una salita all’interno di un bosco esposto a sud, su traccia erbosa ed evidente. Qui non vi è alcuna difficoltà se non quella posta dal terreno ripido, dove i montanari salgono a far legna e la trasportano a valle per mezzo di teleferiche. Giunti a un poggio boscoso tra diversi massi di crollo si sale sulla sinistra e si punta a costeggiare quindi un primo soglio roccioso verso destra. Un primo canale si risale con alcuni tornanti su terreno scivoloso fino a una forcelletta. Già qui si notano le prime opere belliche, tre piccoli antri nella roccia, di cui uno costituiva un punto di osservazione sulla valle di Laghi. Il percorso da qui in poi si fa discontinuo, spesso si devono aggirare pareti rocciose salendo o scendendo di quota, superando canali e percorrendo brevi cenge. Bisogna affidarsi all’intuito e a qualche segno presente lungo il percorso, ometti o opere militari. Buona norma è cercare di seguire la cresta senza però ascendere ai picchi nei punti più alti perché si elevano precipiti su diversi fianchi.

Diverse punte de I Castelli si possono raggiungere per vie esposte e che richiedono passi elementari di arrampicata dove occorre prestare molta attenzione, ma la vista sull’ambiente selvaggio regala grande soddisfazione. Spiccano la mole del Castellone, le pareti rocciose della tetra Val Scarabozza e più lontano la mole del Pasubio e i monti Novegno, Majo e Maggio.

Il Sentiero dei Castei prosegue nella parte centrale in leggero aumento di quota, spesso traversando per boschi. In un punto, dove si attraversa una breve cengia rocciosa, vi è una catena che assicura il passante di essere sulla strada giusta. Attenzione però: un paio di fittoni non sono più saldi alla roccia e conviene non farvi totale affidamento.

Nell’ultimo tratto del percorso, ormai presso le pareti del Castellone, si trovano altre opere militari, tra le quali una galleria-cucina e una targa che indica “K.K. BRON ENNEBERG”. Da qui, con un’ultima cengia esposta, si approda alla forcella che separa I Castelli dal Castellone. L’unica via che si può prendere, senza tornare per il medesimo percorso dell’andata, è scendere lungo il Boal dei Lavassi, il quale porta verso la Val di Tovo collegandosi alla mulattiera che sale al Castellone (sentiero 530). Il canale è ripido e non presenta traccia alcuna, ma non vi sono difficoltà di sorta se non per il terreno ripido e mobile.

Per chi fosse partito da Contrada Facci basta proseguire la discesa per le Stalle Fraine e quindi alla contrada, mentre per chi dovesse ritornare a Laghi è possibile raggiungere il Passo della Lazza e quindi scendere per le contrade Castellan e Collegio, oppure con più tempo e dislivello salire verso il Castellone e poi scendere per la Val Scarabozza.