Toara e il Monte Cistorello sui Colli Berici

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Nell’estrema propaggine sud dei Colli Berici si delinea il profilo del Monte Cistorello, magnifico punto di osservazione sulla Val Liona e i colli di Orgiano. Questo promontorio è delimitato da un triangolo costituito dai borghi di Campolongo di San Germano dei Berici, Toara di Villaga e Sossano; a nord si estende il piccolo altopiano di Pozzolo, mentre verso sud si apre la vasta pianura veneta.

Scegliendo come punto di partenza Toara lungo la Riviera Berica, si abbandona il piccolo centro lasciandosi alle spalle la Villa Piovene Porto Godi e l’ampia fontana pubblica e seguendo Via Longhe.
La strada costeggia il Monte delle Riveselle, stretta lingua collinare che si insinua nella pianura; nel frattempo si attraversa un lembo di coltivi che nel periodo invernale è spesso offuscato dalla nebbia. Alcune case di campagna interrompono la monotonia del cammino, mentre sulle pendici che si saldano alla campagna dominano i vigneti.

Ad una svolta della strada asfaltata la si abbandona per proseguire lungo una capezzagna che piega verso una valletta e i campi della località Anesolo. Attraversati gli ultimi vigneti costeggiando un fosso si raggiungono le ultime abitazioni della valle per seguire un sentiero che sale verso la sua testata. Dopo poco il sentiero si allarga in una carrareccia su fondo sassoso dove sono ancora visibili i solchi delle ruote dei carri. Si assecondano le sinuosità del monte prima verso destra e poi verso sinistra; giunti alla Contrada Tarche si devia su un sentiero verso sinistra per raggiungere la Fontana Tarche.
Ora si continua sullo stesso sentiero a mezza costa all’interno del bosco: un affioramento roccioso determina la presenza di alcuni covoli che si possono incontrare poco più in alto rispetto al percorso; uno di questi è il Covolo della Madonnina nei pressi del quale si trova un ottimo punto panoramico su uno sperone roccioso, dal quale si ammirano i Colli Euganei.

Si superano in sequenza anche tre scaranti, i quali si presentano come profonde incisioni dove l’acqua si incanala verso valle. Il primo è lo Scaranto del Cistorello mentre il secondo prende il nome di Scaranto del Grumale. Mantenendosi in quota al bivio successivo si scende alle Casare, un gruppo di case diroccate nel bosco nelle cui vicinanze si incontra la Fontanaza dove sgorga acqua da una fenditura nella roccia e si raccoglie in un albio.

Dopo una breve salita si esce sulla strada sterrata del Monte della Croce che si percorre in direzione nord fino ad incontrare una carrareccia sulla sinistra. La si segue per un breve tratto per deviare poi lungo il sentiero a destra che conduce alla cima del Monte Cistorello sfiorando il Gualivone dove si trovano dei prati pianeggianti.

Giunti alla amena sommità del Cistorello si ammira il vasto panorama sulla Val Liona. Qui vi si trova una croce e una struttura rocciosa a pianta rettangolare di cui non si conosce la precisa funzione ma che si ipotizza possa essere stato un tempio pagano.

Scesi dal versante opposto del monte ci si collega a una strada sterrata nei pressi della quale si trova uno stagno ai piedi del Monte Spineo. Si prosegue lungo una bella strada forestale tra il Monte Roccolo e il Monte Grande e poco dopo si prende un sentiero che attraversa la Valle dell’Acqua.

Ancora una breve salita che permette di collegarsi alla strada che sfiora Contrà Zampognin e si scende alla località Bocca d’Orno con viste suggestive sull’altopiano di Pozzolo. Un ultimo sentiero permette di scendere a Toara attraversando prima un uliveto e poi un boschetto arrivando direttamente alla chiesa della borgata. Anche in quest’ultimo tratto si godono scorci panoramici sulla Riviera Berica e in lontananza sui Colli Euganei.