Val di Riofreddo e Monte Tormeno

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C’è una valle quasi dimenticata nel bacino del Posina, piuttosto selvaggia, dove il bosco avanza tra gli antichi coltivi e le contrade abbandonate, arroccate su aspri pendii: è la Val di Riofreddo; il nome richiama il clima fresco che si trova in questo angolo di Prealpi vicentine, dove d’inverno il sole si fa vedere soltanto poche ore durante il giorno.

La valle si apre in località Cornolò, ad un paio di chilometri dall’abitato di Arsiero. Dopo un primo tratto più ampio e pianeggiante i ripidi versanti dei monti Cimone, Seluggio e Sogli Bianchi la serrano all’interno del corso del Torrente Riofreddo, mentre a settentrione lo scoglio roccioso del Monte Tormeno la separa in due vallecole minori disegnando una Y.

La Val di Riofreddo, come il resto della Val Posina, ha subito nei tempi passati un cospicuo spopolamento: la vita qui non era sicuramente facile, così oggi si ritrovano numerose contrade fantasma, che destano un certo fascino mentre si cammina tra le loro mura di sasso.

Un itinerario meritevole di interesse è l’ascesa al Monte Tormeno dalla Contrada Scattolari, una delle ultime che si trovano nella valle. È un percorso vario, che unisce la Val della Sola con le sue cascate ai pascoli panoramici delle malghe Zolle e alle vecchie contrade dei Busati.

Da Contrada Scattolari si prosegue per la strada alla vicina Contrada Polo; già da qui si nota il punto più alto dell’itinerario, il Monte Tormeno, che verso sud si presenta con alte pareti rocciose dove si sviluppano impegnative vie di arrampicata.

Al bivio della contrada si mantiene la destra per risalire la selvaggia Val della Sola: dopo un primo tratto su strada forestale si prosegue lungo un sentiero che è ciò che resta di una vecchia mulattiera militare. Il percorso si mantiene nei pressi del torrente, le cui acque sono limpidissime e fresche, zampillando tra grandi massi. Attenzione in questo tratto alle zecche: qui ce ne sono davvero moltissime a causa dell’erba alta, il gran numero di camosci (facili da incontrare) e le poche persone che solitamente attraversano questo luogo.

Ad un certo punto si attraversa un ampio macereto di frana ai piedi della parete del Sojo dei Corvi, dalle belle striature che si alternano sulla roccia calcarea. Si passa il torrente saltando tra i massi, quindi si tiene la sinistra su una piccola cengia a ridosso di una parete rocciosa. Qualche ometto di sassi e vecchi segni sbiaditi di vernice attestano la frequentazione del luogo.

Poco dopo, dall’altra parte della valle che nel frattempo si è ristretta in una forra, si ammira una splendida cascata di notevole altezza.

Si continua costeggiando il versante e scorgendo in sequenza diverse cascatelle: l’ultima di queste si trova in un piccolo anfiteatro roccioso che si riesce a raggiungere facilmente.

Si è ormai alla confluenza con la Valle Barbarena Bastarda la quale scende dalle pendici del Monte Campomolon. In alto a destra si nota una tozza guglia che prende il nome di Soglio Gusso. Con una serie di brevi tornanti ci si alza di quota nel bosco di faggi; a sinistra cominciano ad innalzarsi le rocce del Tormeno, mentre più distante sopra le ultime contrade di Tonezza si erge lo Spitz di Tonezza.

Dopo aver aggirato uno spigolo si segue una mulattiera lungo la quale si notano diversi reperti di guerra, come una scheggia di bomba, fino a giungere alla Sella del Tormeno, crocevia di più strade. Tenendo la sinistra, in dieci minuti si può guadagnare la sommità del Monte Tormeno dalla quale si gode un vasto panorama sulla Val di Riofreddo, il Pasubio, il Monte Toraro e gli altopiani di Tonezza e dei Sette Comuni.

Dalla Sella del Tormeno, seguendo le indicazioni, si continua per le Maghe Zolle di dentro e di fuori lungo un’ampia strada forestale. Dai loro pascoli si osserva la cima appena salita.

Inizia quindi la discesa lungo accorciatoie fino alle Stalle Campiello, ora adibite a baite. Da qui si deve seguire la strada sterrata in discesa, con la quale si incontrano le vecchie contrade ai piedi del Tormeno. Una prima contrada è quella dei Casoni dei Busati, a oltre 900 metri di quota. Proseguendo poi per il sentiero si scende alla Contrada Busati Mori, splendido gruppo di case arroccate su un ripido versante. Vale la pena passeggiare nello stretto viottolo tra le vecchie mura dove si respira un’aria di scoperta. Lungo dei vecchi terrazzamenti ci si collega quindi alla vicina Contrada Busati Grisi, con bella vista sulle cime vicine. Da qui si può scendere per la strada o per la valle lungo un sentiero di cui ormai rimangono solo le tracce ma che con un po’ di pazienza si riesce ancora ad individuare. Quest’ultimo scende diretto a Contrada Busati Pasquali, altro luogo interessante dove si incontra il sentiero segnalato che permette di scendere finalmente a Contrada Polo e quindi concludere l’itinerario.

Nel complesso il percorso consta di 5 ore di percorrenza circa, non presenta difficoltà di sorta a parte quelle di orientamento e individuazione del sentiero in qualche punto. È particolarmente rivolto a chi ama i luoghi solitari e di ricerca. Per chi ama la mountain bike invece si può salire al Tormeno dalla strada sterrata che sale a Malga Zolle, piacevole e che non presenta mai grandi pendenze.