Valle dei mulini di Lusiana

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Lungo la piccola valle del Chiavone, ai piedi di Lusiana, si trovano splendide contrade che una volta erano animate dal lavoro dei mulini. Le grandi ruote in legno azionate dall’acqua dell’Altopiano trasformavano l’energia necessaria per macinare i cereali, pestare l’orzo, forgiare il metallo e segare la legna. Così in ogni contrada si potevano riconoscere i rumori caratteristici dei mestieri e anche i profumi, come quelli del latte e del formaggio del caseificio o del pane appena sfornato nel panificio vicino.

Il percorso della Valle dei mulini di Lusiana inizia dalla Contrada Valle di Sopra, lungo la strada che sale a Covolo di Lusiana. Superata la chiesa della contrada si prende il sentiero a destra che, scendendo tra le ultime case del borgo, si porta nel solco della valle dove è situato il Mulino dei Sola: l’edificio ospita al suo interno un piccolo museo, mentre all’esterno si trovano due ruote di legno in serie e di diverse dimensioni. Una canaletta deviava parte dell’acqua del Chiavone alle ruote, mentre il torrente scorre su un sinuoso alveo in roccia poco più in basso del mulino.

Un ponticello in legno conduce sulla riva opposta dove inizia il Sentiero del Brutto Passo, utilizzato un tempo dalle genti della Contrada Codene per portarsi ai mulini di Valle di Sopra. Se si segue invece il corso del torrente si può scendere ad ammirare una bella cascata che romba tumultuosa, circondata da ripidi versanti verdi e rigogliosi. Giunti a Contrada Codene si prosegue lungo il Sentiero dei Pozzi che in breve permette di congiungersi al colle dove è posta la chiesa di S. Anna, dalla quale con qualche scorcio si osserva dall’alto la Valle dei mulini. Con un ultimo tratto in discesa lungo una mulattiera si arriva a Noncenigo, da cui poi si inizia a risalire un tratto del Chiavone; un punto di notevole interesse è l’antica Contrada Valle di Sotto, il cui accesso avviene solamente tramite strette strade tortuose o sentieri.

Il piccolo abitato è una sorta di grande museo dei vecchi mestieri: vi si trovano ad esempio il Mulino di Amedeo Garzotto con all’esterno una grande ruota in legno, il Maglio da Battiferro, il Caseificio turnario Valle di Sotto e un vecchio negozio di alimentari. Alcuni di questi, grazie a visite guidate, si possono visitare anche internamente e conservano un gran numero di oggetti d’epoca. Il gran valore del luogo ha fatto sì che fosse incluso nel Museo diffuso di Lusiana, insieme agli altri mulini delle contrade superiori.

Abbandonata la contrada si segue una stretta mulattiera che sale al borgo di Rigine. Lungo il percorso si scorge il torrente che disegna piccoli salti d’acqua. A Rigine si trova il Pestarino dei Togna, usato per far brillare l’orzo: si tratta di un piccolo edificio, anch’esso con una ruota in legno esterna che permetteva di azionare gli ingranaggi all’interno del pestarino.

Da qui inizia il saliso, ovvero un sentiero lastricato di ciottoli disposti regolarmente e delimitato da masiere, che accompagna il viandante fino a Valle di Sopra.

In questo ultimo tratto la vista si apre e guardandosi indietro si apprezza la stretta valle, mentre più in alto la fascia del bosco è interrotta dalla lunga falesia del Sojo, nei pressi della frazione di Covolo.

Il percorso della Valle dei mulini è un piccolo viaggio che riporta l’escursionista indietro nel tempo, ad immaginare la vita in quelle antiche contrade; lo invita a non dimenticare la fatica del lavoro e il valore del tutelare la storia e le opere dei tempi passati.