Borsa della spesa dei vicentini sempre più “leggera”: in dieci anni cala di 2,5 chili

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Frutta e verdura

La borsa della spesa dei vicentini è sempre più leggera. Ma secondo le associazioni degli agricoltori si tratta di una scelta salutistica: “In dieci anni la spesa settimanale dei consumatori, per quanto concerne i prodotti alimentari, si è alleggerita di 2,5 kg, da 21,4 chili a 18,9 chili, con un taglio netto delle quantità acquistate. Un dato che è sinonimo del processo educativo innescato da Coldiretti e che ha trovato terreno fertile nei cittadini, sempre più attenti e coscienziosi rispetto agli acquisti agroalimentari”. Con queste parole il presidente provinciale di Coldiretti Vicenza, Martino Cerantola ed il direttore Roberto Palù intervengono in occasione dell’analisi della Coldiretti “Meno peso, più qualità nel carrello” diffusa ieri in occasione dell’incontro nel castello di San Giorgio di Maccarese, a Fiumicino (Roma).

“Il fenomeno a cui assistiamo è riconducibile in parte alla svolta salutistica affermatasi sulle tavole – sottolineano Cerantola e Palù – con l’affermarsi di una nuova cultura del cibo, che vede gli italiani mangiare meno, ma meglio. Lo dimostra il progressivo aumento dei consumi di prodotti appartenenti all’ambito Benessere & Salute, con un trend positivo di più 8,4% sulle vendite in volume e più 9% su quelle in valore nell’ultimo anno, secondo un’analisi Coldiretti su dati Nielsen. Ad attestarlo, però, sono anche le scelte dei cittadini che nell’acquisto di beni alimentari prediligono i prodotti Made in Italy (74%) ed oltre la metà (53%) compra spesso quelli con marchio Dop, Igp, Doc, secondo un’analisi Coldiretti su dati Eurispes 2017. In oltre la metà dei casi (59%) ad essere privilegiati sono i prodotti a km zero e nell’80% quelli di stagione. Tre consumatori su quattro controllano, inoltre, l’etichettatura e la provenienza degli alimenti e mangiano italiano”. Un esempio di questo nuovo corso è rappresentato dalla carne. I consumatori ne consumano meno (meno 5 per cento nel 2016, secondo Ismea), ma la scelgono sempre più di qualità e con attenzione alla salute, secondo un’analisi Coldiretti su dati dell’Osservatorio nazionale consumi di carne, nonostante allarmismi infondati, provocazioni e campagne diffamatorie che colpiscono un alimento determinante per la salute, che fa parte a pieno titolo della dieta mediterranea, alla quale apporta l’indispensabile contributo proteico. Complessivamente nel nostro Paese se ne portano in tavola all’anno 79 kg pro-capite (tra pollo, suino, bovino, ovino), il più basso in Europa, con i danesi che sono a 109,8 kg, i portoghesi 101 kg, gli spagnoli 99,5 kg, i francesi e i tedeschi 85,8 e 86 kg. “L’attenzione dei consumatori per il valore qualitativo di quello che portano in tavola è un fatto positivo – concludono Cerantola e Palù – e per sostenere questa rinnovata centralità del cibo occorre consentire ai cittadini di fare scelte di acquisto consapevoli garantendo loro una piena trasparenza sulla reale origine di quello che mettono nel carrello con una etichettatura chiara e completa anche sulla provenienza”.